Napoli – In Campania i positivi al Covid-19 salgono a 25.819 per 1.376 nuovi casi su 14.256 tamponi (766.187 dall’inizio della pandemia). Il nuovo contagio negli ultimi 10 giorni ha prodotto 9.294 casi positivi, con una media di 929 al giorno.

L’Unità di crisi ha fatto sapere che tra i 1.376 nuovi contagiati 55 presentano sintomi precisi dell’infezione mentre 1.321 sono asintomatici. In queste ore si è registrata una ulteriore impennata nella provincia di Napoli, dove la Protezione Civile ha registrato 1.009 casi in 24 ore con 166 in più a Caserta.

Sono numeri senza precedenti anche durante il lockdown. L’autorità sanitaria monitora con attenzione la situazione clinica e il grado di affollamento ospedaliero, valutando in prospettiva la capacità di assorbimento all’interno del sistema sanitario pubblico. Sono 78 i pazienti in terapia intensiva, su 113 posti complessivi disponibili, mentre si contano 849 degenti sintomatici ricoverati negli ospedali, dove i posti disponibili complessivamente sono 904: al momento ne restano 55. Ma mentre si riducono i margini di assorbimento soprattutto nei reparti di degenza, sono in corso attività di riconversione di posti letto destinati ad altri reparti in tutti gli ospedali regionali. Per le terapie intensive, invece, postazioni che richiedono attrezzature specifiche, sono in corso investimenti per 553 nuovi posti letto. Il commissario regionale per l’emergenza, Vincenzo De Luca, ha stabilito tempi contingentati, fornendo alle Aziende Sanitarie ed Ospedaliere precise scadenze per l’allestimento.



Nel frattempo, l’escalation in corso in Campania e in Italia sarà fronteggiate con misure drastiche. La prima adottata in queste ore sul territorio regionale ha riguardato la chiusura delle scuole e delle università. In vista c’è il coprifuoco sanitario dalle ore 22, proposto dal Governatore, ma in predicato di essere contemplato tra le misure in arrivo nel nuovo Dpcm in elaborazione a Roma.

Per ora non ci sarà un vero e proprio lockdown, perché si fida sulla vaccinazione contro l’influenza (che presenta sintomatologie simili a quelle del Covid) per evitare un ingorgo di ricoveri. Contenere l’influenza è decisivo per non compromettere la capacità di assorbimento degli ospedali. Sono in corso le vaccinazioni con priorità per le persone con patologie, gli anziani ultra65enni e i bambini fino a 6 anni.