L’Amministrazione non si occupa abbastanza della risoluzione dei problemi

(a) per gli abbonati o in edicola – Torre del Greco – Quelle dell’ospedale Maresca e della privatizzazione della Tirrenia sono vere piaghe di Torre del Greco. Da chi sono state inflitte? E, soprattutto, perché? La chiusura dell’ospedale Maresca è stata imposta dalla Regione Campania che, per risanare i conti economici ed evitare il collasso della sanità, ha compiuto delle scelte più strategiche che programmatiche. Perché, se la Regione compensa allo stesso modo aziende pubbliche e private, la sanità pubblica accumula deficit economici, mentre la sanità privata riesce a mantenere una corretta gestione economica? Anche l’accelerazione della privatizzazione della Tirrenia puzza di “strategico”. Era stata dapprima ipotizzata una formula che prevedeva la cessione di oltre il 70% delle quote della compagnia, formula in seguito corretta al ribasso, con l’indicazione di una percentuale <<superiore al 50%>>. Ma alla fine nel decreto si legge che la procedura di privatizzazione <<avrà ad oggetto la totalità del capitale della Tirrenia>>. A nulla sono valse le manifestazioni, le lettere verso l’Amministrazione Regionale e le Istituzioni Nazionali. L’amministrazione torrese risulta sconfitta dal braccio di ferro con la Regione ed il Governo. Viene spontaneo chiedersi a cosa sono servite le continue rassicurazioni da parte dell’Amministrazione comunale. E’ vero che le condizioni in cui verte il nosocomio torrese non rendono un servizio adeguato, ma è anche vero che gli ospedali di altre città campane non sono meglio, anzi le strutture attuali risultano, per certi versi, carenti. Insomma, il Maresca, nonostante i disservizi, è comunque un importante riferimento per più di 300.000 persone. Per quanto riguarda i rischi che la privatizzazione della Tirrenia potrebbe comportare, poi, l’Amministrazione ha alternato momenti di zelo per la loro prevenzione a momenti dove la pigrizia (o la noncuranza?) regnava sovrana. Durante lo scorso consiglio comunale c’è stata addirittura una discussione su chi dei consiglieri dovesse prendersi a cuore il problema. Né tantomeno si sente parlare di future azioni incisive che quest’Amministrazione potrebbe mettere in atto per allontanare lo spettro della chiusura del nosocomio o del licenziamento di migliaia di marittimi torresi. Gli amministratori comunali devono assumere un ruolo più incisivo, devono farsi promotori di qualsiasi proposta in grado di scongiurare quanto meno la chiusura del Maresca ed evitare la catastrofe sociale che la privatizzazione della Tirrenia potrebbe provocare. Insomma, l’Amministrazione comunale non deve starsene con le mani in mano aspettando la manna dal cielo.

Maria Consiglia Izzo



Articolo già pubblicato sull’edizione cartacea de La Torre 1905 in edicola il 27 maggio 2009