Tra fondi sbloccati e politici ottimisti l’ospedale non è ancora salvo

Arriva negli ultimi giorni la “lieta novella”: sono stati sbloccati 450 milioni, su 680 complessivi, per il settore della sanità campana, raggiungendo, sembra, il risultato migliore tra gli enti sottoposti al piano di rientro. Il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, si è dichiarato molto soddisfatto del risultato ottenuto, certo di poter garantire un servizio sanitario più efficiente. Tuttavia, in questo clima di cauto ottimismo, il Comitato Pro Maresca sta “riaffilando le armi”, programmando una serie di iniziative, tra cui incontri con gli studenti della nostra città e dei paesi che fanno parte del bacino d’utenza del nosocomio declassato, nuove assemblee al quarto piano del presidio ospedaliero per ricordare alla cittadinanza che il problema Maresca è, malgrado tutti gli immani sforzi di chi sostiene da tempo questa battaglia, ancora lontano da una risoluzione. Dopo una battuta d’arresto, dettata dalla speranza che alle promesse fatte in Regione lo scorso 25 luglio seguissero finalmente azioni concrete, le fila del Comitato si riallineano e rilanciano sul tappeto politico le questioni irrisolte. Il pool dei legali va avanti con i suoi esposti e le sue diffide verso chi non tiene fede alle proprie responsabilità. Il primo cittadino di Torre, Ciro Borriello, confida in un dialogo col neo nominato dirigente Maurizio D’Amora. Archiviata la lunga parentesi di Vittorio Russo, infatti, tocca al dott. D’Amora amministrare il complesso sistema sanitario dell’Asl Na3Sud, mega comparto aziendale in cui ricade anche Torre del Greco. Insomma, all’orizzonte sembra profilarsi un autunno caldo per la vicenda Maresca: il cambio dei vertici sanitari e lo sblocco dei fondi potrebbero costituire una chiave di volta, mentre il Comitato darà filo da torcere al governatore Caldoro, ai manager sanitari campani, nonché agli amministratori politici.
Mariaocolomba Galloro
 
Articolo già pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 12 ottobre 2011