Il rifiuto è netto da parte dei cittadini della zona in cui dovrebbe sorgere un impianto per il trattamento della frazione

Il rifiuto è netto da parte dei cittadini della zona in cui dovrebbe sorgere un impianto per il trattamento della frazione
secca indifferenziata dei rifiuti. “Non può essere realizzato qui – dice Giovanni Caracciolo del Comitato di quartiere Leopardi – poiché tutto il terreno dell’ex cava di Villa Inglese dovrebbe essere in primis bonificato e, in secondo luogo, mancano le vie di comunicazione, i camion che trasportano i rifiuti passerebbero per il centro del quartiere, zona già congestionata dal traffico”. Inoltre, lo stesso P.U.C. (Piano Urbanistico Comunale) approvato dal Comune di Torre del Greco definisce le Cave di Villa Inglese “oggetto di uso improprio ed ecologicamente incompatibile, con gravi rischi per la salute”. “Il sindaco era contrario alla realizzazione del depuratore dei veleni che doveva sorgere nella stessa zona – aggiunge Caracciolo – ed è stato lui a commissionare gli studi che hanno rilevato che la zona andava bonificata, eppure adesso improvvisamente la stessa zona appare adatta per la costruzione dell’impianto per lo smaltimento dei rifiuti”. Nello scenario politico la maggioranza voltagabbana si mantiene in una posizione ambigua: i politici della zona, Mirabella, Granato, Izzo e Polese, prima si sono dichiarati contrari all’eco-mostro poi in consiglio comunale avrebbero votato a favore della realizzazione dell’impianto. Ma poco chiaro è anche l’atteggiamento dell’opposizione che, a detta del Comitato di quartiere, “fa spallucce”, non si espone nella lotta, forse perché davanti a un piatto ricco come quello della “monnezza”, nessuno sa dire di no, soprattutto quando costituisce un serbatoio di guadagni notevole e fornisce posti di lavoro da promettere in sede di campagna elettorale.
Carolina Esposito
 
Articolo già pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 9 novembre 2011