L’Ascom: “Vogliamo vederci chiaro, l’ordinanza è illegittima e incomprensibile”

Con l’ordinanza 1087 del 17 novembre 2011, il sindaco Ciro Borriello ha disposto una serie di norme restrittive che regolano la raccolta differenziata agli esercizi commerciali cittadini. Le norme esigono che i rifiuti siano depositati in sacchetti chiusi e nel rispetto, laddove esistano, delle isole ecologiche limitrofe agli esercizi; che i depositi in strada dovranno essere conformi alle regole di differenziazione già previste per le abitazioni civili, mentre nelle isole il deposito potrà effettuarsi in qualunque giorno (il vetro si potrà depositare solo negli appositi cassonetti). Inoltre, la domenica vige il divieto assoluto di qualunque tipo di deposito, mentre, e questa è forse la norma che sta risultando più impopolare, i commercianti titolari di esercizi nel nostro Comune ma che in esso non vi risiedono, hanno il divieto di depositare rifiuti a Torre del Greco. Per i trasgressori saranno applicate sanzioni severe: multe da 25 a 500 euro, e, in caso di recidive, sanzioni accessorie che contemplano la sospensione dell’attività commerciale fino ad un mese. La recente ordinanza sta scatenando già vivaci proteste tra i membri dell’Ascom. “E’ un’ordinanza che appare illegittima – tuona Giulio Esposito, presidente Ascom -. Non ha l’autorità di chiudere i negozi, il documento è scritto male e, in alcune parti, è perfino incomprensibile. Inoltre – continua – ha annullato tutte le precedenti disposizioni lasciandoci spaesati e confusi. Vogliamo capire i motivi, in primis perché la raccolta differenziata viene già messa in pratica dai commercianti. Sembrerebbe – conclude Esposito – che l’ordinanza sia stata emanata per colpire qualche commerciante in particolare: se il sindaco ha problemi con qualche esercente adotti singoli provvedimenti puntivi, senza fare di tutt’erba un fascio”. Il primo cittadino, dal suo canto, motiva il provvedimento: a suo avviso, è necessario per raggiungere gli obiettivi prefissati dal Decreto 125 del 3 aprile 2006, per la salvaguardia dell’ambiente cittadino attraverso la diminuzione della quantità dei rifiuti. In calce all’ordinanza si legge che “Si può ricorrere al TAR entro 60 giorni a partire dalla data di pubblicazione del provvedimento ed alla Presidenza della Repubblica entro 120 giorni”.

Marika Galloro



 
Articolo pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 23 novembre 2011