Crac Deiulemar, chiesti più di settanta anni di carcere per i soci della società armatrice. È iniziato l’atto finale del processo contro i soci della Deiulemar compagnia di navigazione Srl, per il crac della società torrese. Un crac plurimilionario quello della Deiulemar compagnia di navigazione, la società armatoriale nella quale quasi 13mila risparmiatori hanno investito oltre 720 milioni di euro. Il processo è ripreso ieri a Roma, presso la quarta sezione penale del Tribunale di Roma (giudice Laura Di Girolamo), contro Angelo Della Gatta, Maria Luigia Lembo, Giovanna Iuliano, Giuseppe Lembo, Leonardo Lembo, Lucia Boccia, Pasquale Della Gatta e Micaela Della Gatta: tutti chiamati a rispondere dei molteplici capi di imputazione loro contestati.

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E la giornata di ieri sarà ricordata certamente per la lunga requisitoria del Pubblico ministero, Paolo D’Ovidio, che è stata conclusa con la dura richiesta di condanna a carico di tutti gli imputati. Infatti, il Pm ha chiesto 16 anni di reclusione per i fratelli Pasquale e Angelo Della Gatta, figli di uno dei tre fondatori del gruppo armatoriale, Giovanni Battista Della Gatta. Sette anni richiesti, invece, per la sorella Micaela, sei anni e mezzo per la loro madre Lucia Boccia. E ancora, 13 gli anni di reclusione proposti da D’Ovidio nei confronti dell’unico fondatore della società ancora in vita, Giuseppe Lembo. Richieste dure anche per gli eredi dell’ex amministratore unico della Deiulemar compagnia di navigazione, Michele Iuliano: otto gli anni di reclusioni proposti per Giovanna Iuliano, cinque per Maria Luigia Lembo, la vedova del “capitano”. La sentenza di primo grado dovrebbe essere resa nota nell’udienza programmata per il 23 maggio. Il 21 marzo e’ invece in programma l’udienza riservata alla difesa, con gli interventi degli avvocati degli imputati.