“Tutta colpa della vecchia generazione”, così il super testimone, Angelo Della Gatta, ha cercato di salvare se, e, quasi tutti gli altri imputati nel processo allestito per fare chiarezza nel crac della Deiulemar compagnia di navigazione, la società armatoriale nella quale quasi 13mila risparmiatori hanno investito oltre 720 milioni di euro Per Angelo Della Gatta il gran giorno è arrivato. Un’udienza fiume quella di ieri che ha visto come protagonista assoluto il più giovane dei fratelli Della Gatta che ha fatto una lunga deposizione volontaria presso la quarta sezione penale del Tribunale di Roma, nell’aula “Occorsio”.

Otto ore di domande e risposte, dove il figlio di uno dei fondatori del colosso armatoriale torrese, ha scaricato tutte le responsabilità del crac sulle spalle del defunto capitano Iuliano e su quelle dell’unico fondatore in vita, Giuseppe Lembo.

“Sapevamo che qualcosa non andava per il verso giusto, ma mai siamo entrai a conoscenza di tutti i particolari che ruotavano attorno le attività della Deiulemar compagnia di navigazione Spa, visto che noi, della nuova generazione, già dal 2007 non ne facevamo parte, avedo costituito una nuova società, la Shipping”, queste le parole di Angelo Della Gatta che ha, così, provato a scaricare tutte le responsabilità sulla vecchia generazione di armatori. Il processo che è in corso vede imputati, oltre Angelo Della Gatta, anche Maria Luigia Lembo, Giovanna Iuliano, Giuseppe Lembo, Leonardo Lembo, Lucia Boccia, Pasquale Della Gatta e Micaela Della Gatta (tutti chiamati a rispondere dei molteplici capi di imputazione loro contestati), per espressa richiesta dal giudice Laura Di Girolamo, presso il Tribunale di Roma.
Alfonso Ancona