Ancora una volta pesa come un macigno la fatiscenza di molti edifici a Torre del Greco

Torre del Greco – Dopo il grave episodio del parziale crollo in via della Libertà Italiana, verificatosi lo scorso 27 maggio 2010 a Torre del Greco e che solo per poco non sfociò in tragedia, il 12 gennaio ci si è trovati di fronte ad un altro episodio analogo, per fortuna di minore portata e senza feriti gravi: il crollo nell’androne di un palazzo antico in vico Orto Contessa, traversa della centrale via Umberto I, uno dei quartieri più fatiscenti della città. Dallo stabile sono crollati calcinacci e grossi pezzi di cemento, costringendo i condomini ad abbandonare i propri appartamenti. Sul posto immediato intervento di forze dell’Ordine e di un tecnico dell’ufficio Dissesti Urbani del Comune.
Lo scorso maggio, il giornale La Torre ebbe occasione di intervistare Pasquale Del Prete, presidente dell’ACET (Associazione Costruttori Edili Torresi), il quale, commentando il crollo nel quartiere di corso Garibaldi, asseriva che: "Occorre un meticoloso censimento di ogni metro quadro di superficie, per la definizione degli interventi appropriati, caso per caso. Il nostro territorio è da sempre ad alto rischio ambientale (sismico, idrogeologico, Vesuvio, etc.) e la nostra convivenza è sempre minata dall’incertezza della prevenzione. Il vero pericolo, però, è costituito dalla vetustà del patrimonio immobiliare e dalla qualità delle strutture, anche le più recenti. Volendo dare delle indicazioni, un monitoraggio di tutto il centro storico sarebbe il minimo. La prevenzione, con possibilità di intervento anche radicale, dove necessario, è la soluzione. Non voler rivedere gli strumenti urbanistici è la morte lenta della nostra città”. Queste parole, evidentemente, tornano più che mai attuali.
Mariacolomba Galloro