“Andiamo a casa di Renzi per dire ‘No’ agli abbattimenti”, spiega un attivista dei comitati anti ruspe mentre è in viaggio per raggiungere Pontassieve, in provincia di Firenze, dove c’è la casa del neo-premier Matteo Renzi. Due autobus piene di persone, in rappresentanza di tante altre, sono partiti alle prime luci di ieri per portare il loro malcontento per la questione abbattimenti direttamente a casa del presidente del consiglio. In viaggio componenti di associazioni e comitati in rappresentanza di molti comuni, come: Afragola, Boscoreale, Boscotrecase, Casola di Napoli, Casoria, Castellammare di Stabia, Cava Dei Tirreni, Giugliano, Gragnano, Ischia, Lettere, Massalubrense, Pimonte, Pompei, Procida, Pianura, Sant’Antonio Abate, Santa Maria la Carità, Soccavo, Sorrento, Terzigno, Torre Annunziata, Vico Equense.

E tutti cercano nelle istituzioni una risposta adeguata al problema. Da Torre del Greco fa sentire la sua voce l’Associazione liberi amici che, per bocca del suo presidente, Luigia Accardo, dichiara: “Vogliamo far capire a Renzi che se abbiamo costruito case è per la necessità di avere un tetto sopra la testa, non per speculazione o altro. Noi non siamo camorristi, ma semplici cittadini che invocano il diritto alla casa”. E ancora: “Pronti a presiedere abusi-edilizi-abbattimenti-

anche per settimane, se Renzi non ci riceve subito. Siamo determinati a farci ascoltare”. Determinazione che non è servita contro il servizio di sicurezza della Ps che ha rimandato indietro i manifestanti senza dare loro la possibilità di incontrare il premier, ma con la promessa di un suo interessamento alla questione. Sempre nella giornata di ieri i parlamentari Ciro Falanga, Enzo Cuomo, Pasquale Sollo e Guglielmo Vaccaro, sono stati ricevuti dal procuratore della corte d’appello di Napoli, Vittorio Martusciello, per discutere del ddl Falanga (dal nome del promotore) sugli abbattimenti, già approvato in Senato e in corso di calenderizzazione alla Camera per essere approvato. Se dovesse passare questo provvedimento, verrebbe lasciato un margine di derogabilità da parte del pm, ma solo per alcuni tipi di immobili. Ma intanto, per una soluzione rapida, si aspetta che Matteo Renzi si faccia carico della cosa, prima che a qualcuno venga di nuovo in mente di presentarsi sotto casa sua.