L’Ascom: Evidentemente il denaro raccolto con la Tarsu viene speso male""

(a) Torre del Greco – “Sig. Sindaco, siamo stati colpiti da una disgrazia peggiore di una calamità naturale, in quanto la calamità naturale capita, questa, invece, è frutto di una precisa scelta amministrativa. La Tarsu sta mettendo seriamente a rischio la sopravvivenza delle nostre aziende e, di conseguenza, delle famiglie che, grazie a noi, lavorano. [S.] A Lei e alla Sua Amministrazione chiediamo con forza l’immediata sospensione del tributo [S.]. Chiediamo ormalmente un immediato incontro, avvertendo sin da ora che nel caso non ottenessimo un opportuno Riscontro ci vedremo costretti alle forme di lotta più estreme, compresa la serrata e la chiusura dei nostri locali”. Questo il durissimo contenuto della lettera protocollata lo scorso 23 maggio al Comune di Torre del Greco dal neonato Coordinamento Civico per la Difesa degli Imprenditori, che comprende numerose attività di ristorazione della città. I ristoratori, gravati da cartelle Tarsu che in alcuni casi superano i 20.000 euro, lamentano infatti l’insostenibilità di una tassa così esosa che rischia di mettere in ginocchio un settore già pesantemente colpito dalla crisi economica. Ed in occasione di un incontro tenutosi il 25 maggio presso l’Hotel Holidays, i proprietari dei ristoranti hanno concordato il da farsi. “Daremo una settimana al Sindaco per rispondere ai nostri appelli, dopodiché abbiamo deciso di organizzare una manifestazione presso Palazzo Baronale, in cui imporremo all’Amministrazione di riceverci”. Questo quanto dichiarato da Carlo Ceglia, uno dei promotori delle iniziative del Coordinamento, sostenuto tra gli altri dall’Ascom, dalla Cgil e da Federalberghi, i cui rappresentanti erano presenti all’incontro. “Diamo il nostro pieno sostegno alle iniziative dei ristoratori, non riusciamo a spiegarci perché Comuni simili al nostro pagano la metà, nonostante il recupero delle evasioni degli anni precedenti. Evidentemente la nostra Amministrazione utilizza male il denaro raccolto attraverso la Tarsu”, ha dichiarato Giulio Esposito, presidente Ascom. La battaglia dei ristoratori (e delle attività connesse alla ristorazione), dunque, prosegue e rischia di inasprirsi ulteriormente. Ma, purtroppo, non tutti sono in prima linea. Molti ristoratori, tra cui quelli con i locali più grandi, non sembrano interessati dalle azioni del Coordinamento. E a questo proposito Ceglia dichiara: “Ci chiediamo perché una battaglia così importante non
venga sostenuta da tutti. Come mai alcuni ristoratori non ci danno il loro sostegno? Perché non si sentono toccati da questi aumenti?”.
Angelo Confuorto
Articolo già pubblicato sull’edizione cartacea in edicola l’1 giugno 2011