L’accusa nei suoi confronti era grave: adescava alcune bambine nelle chat di un social network.

Per questo motivo è finito nei guai un giudice onorario del tribunale dei minori di Napoli. Nei suoi confronti, una condanna a dieci mesi e all’interdizione perpetua dai pubblici uffici.

Ad emettere la sentenza è stato il tribunale monocratico di Roma. Il procedimento, infatti, a causa di motivi legati alla competenza territoriale, è stato discusso nella capitale romana.



I fatti di causa risalgono agli anni passati, esattamente avvenuti tra il 2016  ed il 2017.

Mediante un account fittizio, il giudice onorario campano avviava conversazioni con bambine utilizzando espressioni sessualmente esplicite.

A farsi in prima linea è stata la Onlus “La Caramella Buona”, da quasi trent’anni attiva contro la pedofilia ed in difesa dei diritti dell’infanzia e dei minori.

“Quando siamo venuti a conoscenza di tale condotta – afferma Roberto Mirabile, presidente della onlus La Caramella Buona – abbiamo valutato approfonditamente quanto in nostro possesso e abbiamo deciso di costituirci parte civile al processo perché combattiamo la pedofilia da 25 anni e lo facciamo con ancora più forza quando a macchiarsi di questo reato sia un soggetto che dovrebbe proteggere i bambini e non importunarli. Siamo riusciti a confermare con forza il quadro accusatorio e il giudice ha condannato l’imputato nonostante il Pubblico Ministero ne avesse richiesto l’assoluzione”.