Nell’inchiesta è coivolto anche l’ex primo cittadino Borriello

Sarà deciso a giugno il “destino” di Ciro Borriello. E’ stato rinviato, infatti, il verdetto del Gup di Torre Annunziata, che vede imputato l’ex Sindaco di Torre del Greco insieme a una quarantina tra vigili urbani e tecnici comunali. Per una strana ironia della sorte, infatti, il neo-eletto Gennaro Malinconico, avvocato penalista, ha dovuto rinunciare alla difesa di alcuni suoi assistiti – indagati in questo stesso filone d’inchiesta – perchè accusati di reati contro l’amministrazione comunale. Questi imputati, rimasti orfani di avvocato difensore, dovranno avere il tempo di scegliersi un nuovo legale. Da qui, il rinvio. L’inchiesta, iniziata nel 2010, ha portato alla ribalta un fitto sistema illecito che, secondo la Procura, sarebbe stato piuttosto noto tra le stanze di palazzo La Salle. La prassi, infatti, era quella di acconsentire tacitamente alcuni abusi edilizi in cambio di denaro, favori o regali. Su Borriello, in particolare, penderebbe l’accusa di abuso d’ufficio e soppressione di atti pubblici, legata alla ristrutturazione delle vetrine di due note attività commerciali. Sulla base di questi presupposti – lo scorso marzo – il Gip di Torre Annunziata aveva anche disposto all’allora Sindaco il divieto di dimora in città – poi revocato dal Tribunale del Riesame di Napoli, per mancanza di gravi indizi di colpevolezza. Insieme al sindaco uscente, sono finiti nel mirino dei magistrati anche l’ex consigliere comunale Vincenzo Maida, Donadio padre e Donadio figlio. Le accuse più gravi, comunque, sono quelle mosse contro i sei vigili urbani e i due tecnici comunali, i quali devono rispondere di: associazione a delinquere aggravata dall’abuso di ufficio, corruzione, concussione, falso ideologico e soppressione di atto pubblico.

Marina Miranda



Articolo pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 16 maggio 2012