Buttata giù la villetta abusiva di via Lamaria. Le ruspe sono entrate in azione nel primo pomeriggio di ieri, e questa volta per i proprietari non c’è stato niente da fare. Solo l’altro giorno c’e stata una lunga trattativa tra gli occupanti e gli uomini del Commissariato di polizia di Torre del Greco, guidati dal primo dirigente Paolo Esposito, e dell’ufficio Abusivismo del Comune corallino, supportati da carabinieri, vigili urbani e vigili del fuoco oltre a medici e paramedici giunti sul posto con un’ambulanza.
Infatti, i proprietari dell’immobile abusivo hanno cercato di convincere i presenti che la parte non autorizzata della loro abitazione era solo un vano di 30 metri quadrati, arrivando pure nel pomeriggio dell’altro ieri a brandire una bombola di gas sul tetto dell’abitazione e minacciando di far saltare tutto in aria.
Invece, secondo la Procura generale di Napoli, il manufatto è del tutto illegale, e costruito daccapo, e quindi da demolire completamente. Ancora oggi, mentre la sua abitazione veniva abbattuta dalle ruspe della Procura, la 44enne intestataria della casa, ha provato a discolparsi, facendo ricadere il tutto sulla cattiva gestione del caso da parte del loro legale che non avrebbe seguito le pratiche e che, così, avrebbe vanificato i ricorsi fatti dalla famiglia occupante. Abbiamo raggiunto telefonicamente l’intestataria dell’immobile nell’istante in cui veniva buttata giù la terza stanza e con voce rotta dal pianto ha lanciato il suo grido d’aiuto: “La casa è un diritto di tutti!”

Il suo appello è che tutte le persone interessate da questa storia di abbattimenti si coalizzino per scendere in piazza per far valere i propri diritti. Poi, la disperazione diviene più forte quando dice che “non abbiamo più un tetto. Io ho dovuto chiedere ospitalità a mio suocero. Mia sorella è andata da una mia zia. Mentre i miei anziani genitori sono dovuti andare a dormire in un camper malandato, con anche il tetto rotto: non è giusto!”