Crac Deiulemar. Manifestazione degli obbligazionisti Deiulemar. Alcuni rappresentanti a colloquio dal giudice Massimo Palescandolo. “Ci sono circa 20 milioni di euro in cassa che presto potrebbero finire nelle tasche degli obbligazionisti Deiulemar”, questo è quello che alcuni rappresentanti del popolo di investitori nell’ex compagnia armatoriale torrese hanno riferito di aver avuto rassicurazione dal giudice Massimo Palescandolo, Deiulemar-Nave

il magistrato che guida il collegio chiamato a decidere se sia esistita una “società di fatto” tra l’ex amministratore unico della Deiulemar compagnia di navigazione, il defunto Michele Iuliano, e gli otto armatori finiti a processo per il fallimento del gruppo armatoriale nel quale quasi 13mila persone hanno investito oltre 720 milioni di euro. Durante il colloquio con i rappresentanti degli obbligazionisti, Palescandolo avrebbe anche detto cose non tanto piacevoli per i partecipanti alla manifestazione di ieri. Avrebbe tolto le speranze riposte nei beni posti sotto sequestro, questi, come l’albergo Poseidon – ad esempio – ha sopra una ipoteca di valore maggiore rispetto alle quotazioni di mercato. Però, come dicevamo, almeno le “briciole”, gli obbligazionisti, dovrebbero averle. Ai rappresentanti degli investitori, andati a colloquio da lui, Palescandolo avrebbe assicurato che al più presto avrebbe discusso con la Curatela della possibilità di dividere il gruzzolo di 19 milioni di euro tra i migliaia di obbligazionisti vittime del crac Deiulemar. Tornando alla manifestazione, che alcune voci volevano annullata, un centinaio di persone, ieri, sono partite dal piazzale antistante la parrocchia del Buonconsiglio, zona Leopardi, di Torre del Greco, per procedere, poi, per via Nazionale fino al Tribunale di Torre Annunziata, al grido di “vogliamo giustizia”. Durante il percorso numerosi sono stati i cori, ma quello più ripetuto è stato quello che chiedeva di “non essere estromessi dalla Società di fatto”. Ricordiamo che, il 5 febbraio è fissato il nuovo appuntamento in cui i giudici entreranno nel merito del sequestro dei beni per 500 milioni di euro, dopo che il giudice Del Sorbo del Tribunale di Torre Annunziata a dicembre ha sciolto la riserva e ha confermato la giurisdizione italiana e ha anche confermato che il processo e relativo sequestro giudiziario dei beni Deiulemar (del valore di circa 500 milioni di euro) è di competenza dei giudici di Torre Annunziata e non del Tribunale delle Imprese di Napoli. La partenza della manifestazione di ieri è partita dal piazzale della parrocchia del Buonconsiglio, zona Leopardi, di Torre del Greco, dove il corteo promosso dagli obbligazionisti della Deiulemar Compagnia di Navigazione, vittime di un fallimento che ha volatilizzato circa 800 milioni di euro in titoli e che ha coinvolto circa 13mila risparmiatori; è proseguito fino al Tribunale di Torre Annunziata. Ricordiamo, poi, che inizialmente c’era stato un cambio di percorso, che dal centro portava alle abitazioni dei fratelli Della Gatta, ma molti obbligazionisti non hanno preso bene questa decisioni, ritenuta “inutile”. Così, dopo un’ulteriore riunione la scelta di cambiare nuovamente il percorso di ieri 27 gennaio. “Gli obbligazionisti chiedono – recitava l’ultimo manifesto – che venga ripristinato il comitato dei creditori non con tre, ma con cinque rappresentanti, in modo da essere maggiormente tutelati ed informati e, soprattutto, per qualifica e quantità del credito”.