Torre del Greco – “Non abbiamo mai visto tutto questo schifo”: inizia così uno dei tanti sfoghi che negli ultimi giorni popolano il mondo virtuale Facebook in relazione all’emergenza rifiuti testimoniata dagli utenti con numerose fotografie. Tutte raffiguranti, infatti, numerose aree e punti nei quali i sacchetti non vengono ritirati. Tanto per citarne alcuni, come segnalato sui gruppi social più popolati del web, via Curcumvallazione zona ex container oppure il mercato della frutta.
Tra i cittadini più delusi e, allo stesso tempo, incavolati, spunta il nome di Mario C. che in poche ore trova un coro di numerosi altri utenti.
“E’ una vergogna – scrivono molti a commento delle foto – eppure lo scempio è sotto gli occhi di tutti” o, ancora “Tempo fa – scrive invece Piero P. – ebbi modo di dirlo ma come sempre senza esito. Nei pressi c’è l’ufficio dei vigili urbani e non si accorgono di quanto avviene. Però se ti colgono che porti la spazzatura fuori orario prendi la sanzione”.

Non è mancato, poi, il riferimento alla gestione cittadina che, come è ormai nota, è affidata al Commissario prefettizio: “Fino a quando non ci sarà un sindaco la città resterà uno schifo”.
Eppure di recente la questione sacchetti è stata affrontata più volte e sotto diversi aspetti tutti, comunque, legati dall’unico filo conduttore del malcontento generale.

A tal proposito, ricordiamo che alla nostra redazione, specie nel mese di aprile, sono pervenute numerose segnalazioni che attestano un diffuso malcontento di alcuni concittadini, in merito all’ordinanza del Commissario Prefettizio, Giacomo Barbato, inerente la regolamentazione del deposito dei rifiuti.



Dalle testimonianze raccolte e dai numerosi messaggi giunti in redazione via mail o tramite il web, la percezione è la seguente: a lamentarsi sono soprattutto persone anziane (ma non solo), in quanto, a loro avviso, gli orari imposti dal commissario sono troppo restrittivi e poco praticabili, senza contare che gli ecopunti o isole ecologiche che dir si voglia, in mancanza di cassonetti di “prossimità” agevolmente raggiungibili, rimangono spesso comunque troppo lontane, scomode da raggiungere per una persona che, specie se avanti con gli anni, deve caricarsi dei rifiuti, affrontare condizioni meteo spesso avverse, guadagnare l’ecopunto a piedi, magari al buio, e poi tornare alla propria abitazione.

Alcuni anziani ci hanno confidato che la “passeggiata forzata” per depositare i rifiuti implica anche un altro disagio: il timore di essere derubati o aggrediti da malintenzionati, eventualità per nulla trascurabile.
Posto che sia assolutamente necessario regolamentare il conferimento dei rifiuti e sensibilizzare la gente affinché non sversi in strada immondizia in qualsiasi orario e in qualunque posto salti in mente, nonché sia opportuno abituare i cittadini e le giovani generazioni a differenziare ed a rispettare l’ambiente, è anche vero che bisognerebbe ascoltare con attenzione i disagi manifestati da una parte di cittadini, specie se questa parte è proprio quella più debole, meno autonoma. Una maggiore flessibilità (allargare la fascia oraria per le cosiddette “isole ecologiche”, aumentare il numero di cassonetti, ad es.) forse potrebbe aiutare queste persone a poter esplicare il proprio dovere di buon cittadino, senza però patire disagi francamente immeritati, se si tiene anche conto si tratti di contribuenti che pagano regolarmente le tasse.