Riceviamo e pubblichiamo

Sono Nunzia Andretti, titolare del centro estetico Petra di Torre del Greco alla via Nazionale 972.

Vi ricordate di me? Sono l’estetista ribelle, quella che un anno fa ha chiuso per 3 mesi, quella che a dicembre 2020 ha richiuso il negozio per altri 20 giorni (beccandosi anche una multa di 400 euro per aver protestato) e quella che il 7 Marzo 2021 si è vista di nuovo catapultata fuori dal suo negozio.
Esattamente come un anno fa mi sono sentita spaesata nel vivere una situazione cosi grave e indiscutibilmente assurda.
Non ci dormo la notte. Penso alle ripercussioni economiche sul mio business. Ma al di la di un’ordinanza diversa dalle comunali, regionali e statali, c’è una cosa che prevale su tutto: la mia coscienza.



Il 9 Marzo 2020 chiudevo per la prima volta e in piena autonomia, la mia attività.
Una decisione sofferta, con una grande responsabilità, ma che aveva destato clamore attorno a noi.
Sono stati (e sono ancora) tempi duri.
Non ho mai smesso di lavorare, cambiava solo il mio ufficio. Le mura di casa si erano trasformate nel mio nuovo negozio, e i social erano il mezzo di comunicazione che mi legava alle nuove e storiche clienti, evitando di lasciarle sole.
Sul canale youtube (Petra centro estetico e Biotatuaggio Petra) ho iniziato a fare tutorial su trattamenti e realizzazione di prodotti benessere homemade.
E quando ancora il commercio pensava a come riprendersi, aumentando i costi per rientrare nelle spese, io cercavo soluzioni eque per tutti. I miei prezzi sono rimasti invariati, e vista la richiesta delle consegne dei miei prodotti a domicilio, ebbi l’idea di ‘diffondere il rispetto delle regole sanitarie’.
Insieme all’acquisto della linea Petra bio, regalavo: guanti, mascherina e gel disinfettante.
In questo modo promuovevo una decisione eco sostenibile a favore dell’ambiente (la linea cosmesi è ecobio) e della pelle, prevenendo anche la salute.
A Maggio 2020 ci hanno riaperto. Finalmente.
Una sorta di normalità, con tanta fatica raggiunta, è tornata a vacillare nel mese di Dicembre, quando nuove restrizioni e chiusure erano in agguato.
Io, che per prima avevo chiuso la mia attività, riaprendola per ultima, ero arrivata al limite della sopportazione. Avevo seguito ogni regola, anche preventivamente, ligia alle norme sanitarie e del buon senso. In cambio ho ricevuto solo schiaffi in faccia, e con me tutta la mia categoria.
Il 3 Dicembre decido di gridare la mia frustrazione utilizzando proprio i social come mezzo divulgativo. Dichiaro guerra a chi mi ha fatto sentire abbandonata e stanca. Nessuna cassa integrazione era arrivata alle mie dipendenti, nessun supporto economico mi ha aiutato ad andare avanti. Noi, donne imprenditrici, messe spalle al muro, quando con sacrifici enormi, abbiamo mandato avanti la nostra attività, pagando per sostenere quello Stato che adesso ci lasciava sole. Nel video che pubblicai, dicevo apertamente che a prescindere da qualsiasi Dpcm, avrei aperto il mio centro, senza chiuderlo.
Non era un capriccio, minacciavano nuovamente di chiuderci, rischiando di fallire definitivamente.
Senza rendermene conto divenni portavoce di chi condivideva il mio pensiero, ammirandone il coraggio.
Quel coraggio mi è costato una multa salata, ma anche tanto affetto e stima dalle clienti e dalle reti locali.
Non sono una di quelle che ama lamentarsi ma ancora una volta, esattamente un anno dopo, mi ritrovo a fare i conti con l’ennesima assurda chiusura.
Il 6 marzo 2021 il presidente Draghi dichiara la Campania zona rossa e la mia attività resterà chiusa per chissà quanto tempo insieme alle attività di abbigliamento per adulti, parrucchieri e barbieri.
Nel frattempo è cambiato un ministro, è uscito il vaccino, ma siamo di nuovo a punto e a capo. Mentre il mondo fuori continua, impaurito e indisturbato, ad andare avanti.
Spiegatemi il senso.
Nessuna delle mie proteste ha avuto un senso, dopo aver vinto un ricorso al Tar grazie alla nostra associazione Confestetica per ottenere gli stessi diritti di parrucchieri e barbieri, nulla è stato risolto. Hanno chiuso anche loro.
Il mio non è un capriccio. Il covid esiste e bisogna esserne consapevoli. Sta facendo vittime ovunque.
Ma come la mettiamo con le nostre attività?
Quali aiuti concreti avremo anche stavolta?
Mi sento di lanciare un messaggio di comprensione e affetto per tutte le donne imprenditrici che, come me, in questa festa internazionale della donna, si sono viste regalare un nuovo incarico: quello di accollarsi le perdite delle proprie attività, di sostenere i propri dipendenti da sole e di resistere alla pressione emotiva di questa nuova, inutile chiusura.
Tenetevi forti. Non esitate a farvi sentire. Adottate tutte le misure di sicurezza per voi stesse e per gli altri , ma non mollate!
Intanto che la vita scorre nel buio più assoluto, io, Petra, continuo a sostenere i miei sogni e le mie clienti.
Nonostante i disagi e le perdite intanto continuo ad occuparmi delle associazioni a cui faccio parte. Domani porterò 6 sacchi di croccantini al rifugio di cani abbandonati di cui mi occupo e oggi ho donato 100 euro all’Airc per la ricerca contro il tumore del seno. Tutto ciò perché ho dedicato parte degli incassi per questa giusta causa coinvolgendo le mie clienti alla sensibilizzazione! Sono fiera. E un grande grazie a voi che mi sostenete nella divulgazione!