Questi i temi affrontati al convegno del 18 novembre ad Ercolano

La città di Ercolano, insieme ad altre città del territorio campano, ha partecipato nel mese di novembre alla “Settimana per il benessere psicologico in Campania”, evento che ha previsto la realizzazione di un convegno presso il MAV (Museo Archeologico Virtuale) dedicato al disagio nella realtà Ercolanese.
E’ l’ Assessore alla Sanità, Francesco Torello, a dare una breve introduzione sugli argomenti dell’incontro. Principalmente si parla di disagio, un disagio che, spiega la psicologa Emilia Liberti, può sorgere in seguito ai problemi che viviamo ogni giorno. Il malessere viene affrontato in modo diverso a seconda delle fasce di età: nell’età adolescenziale, infatti, esso si esplicita attraverso la violenza; la psicoterapeuta Maria Imoletti spiega come la violenza diventa l’unica strada per il ragazzo di imporsi e di sentirsi vivere.
Il malcontento sociale è aggravato, inoltre, dalla disoccupazione; essa provoca una crisi esistenziale nell’ individuo. “Oziare significa diventare estranei alle stagioni, e uscire dalla processione della vita”, la psicologa Ida Nocerino cita Kahlil Gibran per spiegare la gravità degli effetti della disoccupazione, che produce una disgregazione della persona che non si sente più utile nella società.
Lo stesso problema affligge gli anziani poiché questi ultimi, una volta lasciato il lavoro, sprofondano in una forte solitudine sentendosi ormai inutili per gli altri, “L’anziano non riesce a riconoscere l’ importanza del proprio bagaglio di vita perché è la società stessa ad individuarlo come peso “, dice Emilia Liberti; “ Ognuno è ripiegato in modo narcisistico su se stesso”, spiega la psicologa Ines Vastola individuando in questo egoismo una delle prime ragioni dell’incapacità degli individui di stabilire rapporti solidali.
Di fronte a questo panorama il presidente di MediCoop VESEVO, Francesco Paolo De Liguoro, racconta gli aspetti concreti del disagio meridionale, ovvero l’elevato tasso di criminalità, la bassa offerta di occasioni occupazionali, il degrado immobiliare, tutti aspetti che gravano sulla salute dell’ individuo in quanto ‘’ la salute non è solo assenza di malattia, ma è condizionata dal contesto economico e culturale”.
Il convegno si conclude con l’intervento di Don Giuseppe Mazzafaro riguardo il valore della gratuità in una società che predilige la cultura del mercato; il discorso del sacerdote viene molto apprezzato, è inevitabile l’ applauso quando Don Giuseppe afferma che “si è perso il senso del dare, quello che conta è solo ricevere, nella società dei consumi gli uomini non conoscono il bene disinteressato, e una società che non riconosce questi valori sarà si progredita, ma mai del tutto civilizzata”.

Carolina Esposito