Roma – Sull’asse Napoli-Roma si lavora all’Unità di crisi per dare forma alla Fase 2 da lunedì 18 maggio.

Mentre si conferma la riapertura delle attività commerciali e artigianali, si accelera sulle attività sportive individuali a partire dal ritorno delle palestre.

In queste ore l’inail ha pubblicato le regole per il settore della cura della persona: servizi dei parrucchieri e di altri trattamenti estetici (scarica il Documento tecnico su ipotesi di rimodulazione delle misure contenitive del contagio da SARS-CoV-2 nel settore della cura della persona dell’INAIL).



Disponibili anche le guide per ristoratori, balneazione e tutte le altre categorie (link alle guide pubblicate dall’INAIL). L’obiettivo è arrivare alla possibile riapertura il 18 maggio.

Nei giorni scorsi sono state approfondite le regole per la ripresa delle attività in un contesto di sicurezza per lavoratori e utenza. Nel frattempo sono stati autorizzati i mercati limitatamente alla vendita di ortofrutta e generi alimentari.

Nel dettaglio ecco cosa dice l’Inail a riguardo dei parrucchieri e centri estetici:
Orari flessibili e turnazione:

1. Potranno altresì essere utilizzate barriere separatorie fra aree e postazioni al fine di mitigare il rischio (in particolare per le aree lavaggio)
2. Individuare chiaramente le zone di passaggio, le zone di lavoro e le zone di attesa. 3. Prevedere una distanza minima di almeno due metri tra le postazioni sia di trattamento che di attesa tecnica, anche utilizzando postazioni alternate.
4. Limitare il numero di persone presenti nel locale allo stretto necessario.
5. Prevedere orari di lavoro flessibili e, ove possibile, turnazione dei dipendenti.
6. Ove possibile lavorare con le porte aperte.
7. Eliminare riviste ed ogni altro oggetto che possa essere di utilizzo promiscuo nel locale.
Appuntamenti:
1. Le attività avvengono esclusivamente su prenotazione, previo appuntamento on-line o telefonico. A tal fine è necessaria una buona gestione degli orari per evitare le sovrapposizioni di clienti per consentire le operazioni di igienizzazione degli spazi, delle postazioni e degli strumenti di lavoro.
2. In fase di prenotazione, il gestore provvederà ad informare il cliente circa la necessità di osservare le misure di igiene personale (ad es. lavaggio della barba) prima di recarsi al locale per il trattamento.

 

Distanze:
1. Ogni cliente accede al locale da solo. Nel caso di clienti che necessitano di assistenza (ad es. minori, disabili, etc.) è consentita la presenza di un accompagnatore da concordare in fase di prenotazione.
2. Limitare la permanenza dei clienti all’interno del locale esclusivamente al tempo necessario per l’erogazione del servizio/trattamento. Consegnare all’ingresso una borsa/sacchetto individuale monouso per raccogliere gli effetti personali del cliente da restituire al completamento del servizio.
3. Per quanto attiene il pagamento, è opportuno evitare di maneggiare il denaro contante, privilegiando i pagamenti elettronici.
Trattamenti:
1. I trattamenti di taglio e acconciatura devono necessariamente essere preceduti dal lavaggio dei capelli.
2. È obbligatorio l’utilizzo di mascherine di comunità da parte del cliente come previsto dall’art. 3 del DPCM 26 aprile 2020 a partire dall’ingresso nel locale ad eccezione del tempo necessario per l’effettuazione di trattamenti che lo inibiscano (ad es. cura della barba).
3. Fornire al cliente durante il trattamento/servizio una mantella o un grembiule monouso ed utilizzare asciugamani monouso; se riutilizzabili, devono essere lavati ad almeno 60°C per 30 minuti. Una volta utilizzati debbono essere posti e conservati in un contenitore con un sacco di plastica impermeabile poi chiudibile e che garantisca di evitare i contatti fino al momento del conferimento e/o del lavaggio.
4. Mantenere la distanza di sicurezza di 2 metri tra i clienti presenti nel locale, utilizzando, ad esempio, postazioni alterne sia in zona lavaggio che nelle zone trattamenti.
5. Privilegiare la conversazione con il cliente tramite lo specchio e svolgere le procedure rimanendo alle spalle del cliente in tutti i casi possibili.
Nei centri estetici con la visiera:
Per i centri estetici le cosiddette «misure di sistema» sono le stesse dei saloni di bellezza. Nello specifico, durante i trattamenti estetici i pannelli della cabina dovranno restare chiusi.
1.Per la pulizia del viso, sono sconsigliati i trattamenti con il vapore a meno che non vengano effettuati «solo in locali fisicamente separati, che devono essere arieggiati al termine di ogni prestazione».
2.Se fossero presenti sono inibiti, dunque vietati, l’uso di sauna, bagno turco e idromassaggio.
3. Le superfici della cabina estetica vanno disinfettate e pulite «scrupolosamente» all’uscita di ogni cliente con disinfettanti idroalcolici o a base di cloro e così le apparecchiature e gli strumenti.
4. Prima di far entrare il cliente successivo «bisogna garantire il ricambio d’aria nella cabina il più possibile in modo naturale aprendo le finestre, oppure meccanicamente».
5. L’estetista dovrà indossare oltre alla mascherina chirurgica anche «visiere o schermi facciali».
6. Per i trattamenti al viso che producono aerosol è richiesta la mascherina FFP2 o FFP3 senza valvola.
7. Anche il personale alla cassa (che possibilmente sarà protetta da separatore in plexiglass) dovrà indossare la mascherina chirurgica.

Linee guida per ristoranti e bar:

Quattro metri quadrati per ogni cliente e 2 metri tra un tavolo e l’altro. È la regola aurea, sono i numeri attorno ai quali ruota la ripartenza di bar e ristoranti. Lo hanno stabilito i tecnici dell’Inail e gli scienziati dell’Istituto superiore di sanità che, nell’ambito del Comitato tecnico-scientifico, hanno varato le linee guida per la riapertura dei pubblici esercizi.

La prima norma, oltre alle regole di igiene sempre raccomandate, è stabilire «un limite di capienza predeterminato». Per capire quante persone alla volta potranno entrare bisognerà dunque dividere la superficie coperta del locale per 4 i metri quadrati destinati a ciascun cliente, «fatto salvo la possibilità di adozioni di misure organizzative come, ad esempio, le barriere divisorie». È quanto si legge alla pagina 7 del «Documento tecnico su ipotesi di rimodulazione delle misure contenitive nel settore della ristorazione», che farà da bussola alle Regioni per le riaperture nel settore attese per il 18 maggio su tutto il territorio nazionale. Sempre però se la curva dei contagi lo consentirà.

A pagina 6, al capitolo «Misure organizzative, di prevenzione e protezione» sono elencati i principi fondamentali e si spiega come «la questione del distanziamento sociale assume un aspetto di grande complessità», perché ovviamente non è possibile stare a tavola con la mascherina e, in presenza di soggetti infetti da Sars-Cov-2, la possibilità di contaminare stoviglie e posate è alta.

Prevedere «il ricambio di aria naturale e la ventilazione dei locali», norma molto importante anche per i servizi igienici. Privilegiare l’uso di spazi all’aperto rispetto ai locali chiusi. E rivedere la divisione degli spazi. È il punto più controverso, che ha suscitato la rivolta dei ristoratori e dei governatori. Le indicazione dei tecnici prevedono la revisione dei locali «con una rimodulazione dei tavoli e dei posti a sedere, garantendo il distanziamento dei tavoli non inferiore a 2 metri». Non più 4, come si era ipotizzato. Lo spazio di sicurezza tra un cliente e l’altro non è stato fissato, ma il Comitato tecnico scientifico parla di «una distanza in grado di evitare la trasmissione di droplets». Quanto alle sedie, dovranno essere disposte «in maniera da garantire un distanziamento tra i clienti adeguato», anche perché non è possibile per i gestori controllare se i clienti siano parenti o conviventi. E infine, al termine di ogni servizio al tavolo, «andranno previste tutte le consuete misure di igienizzazione rispetto alle superfici evitando il più possibile utensili e contenitori riutilizzabili se non igienizzati». Vale a dire saliere, oliere, acetiere o brocche.

Ed ecco la novità che risolverà il problema e farà guadagnare qualche coperto: le famiglie potranno presentarsi con una autocertificazione che attesti la parentela, così da sollevare i ristoratori da ogni responsabilità. Il modulo consentirà di allestire tavoli più piccoli risparmiando spazio.

Il servizio a buffet non sarà possibile, i menu cartacei spariranno e i piatti del giorno saranno scritti su lavagne o su fogli monouso. E le mascherine? I clienti dovranno indossarle in fila, alla cassa o quando si muoveranno per andare al bagno. Al momento del conto sarà opportuno «privilegiare i pagamenti elettronici con contactless» e le casse, ove possibile, saranno protette da una barriera in plexiglass.

Le spiagge e i lidi:

La distanza minima consigliata tra le file degli ombrelloni è pari a cinque metri e quella tra gli ombrelloni della stessa fila a quattro metri e mezzo. Per consentire un accesso contingentato agli stabilimenti balneari e alle spiagge attrezzate, viene suggerita la prenotazione obbligatoria, anche per fasce orarie.

Si raccomanda, inoltre, di favorire l’utilizzo di sistemi di pagamento veloci con carte contactless o attraverso portali/app web. Vanno inoltre differenziati, ove possibile, i percorsi di entrata e uscita, prevedendo una segnaletica chiara.

Si ritiene “opportuna l’adozione da parte delle autorità locali di piani che permettano di prevenire l’affollamento delle spiagge, anche tramite l’utilizzo di tecnologie innovative”. “E’ necessaria l’igienizzazione delle superfici prima dell’assegnazione della stessa attrezzatura a un altro utente, anche nel corso della stessa giornata”.

“Evitare la pratica di attività ludico-sportive che possono dar luogo ad assembramenti e giochi di gruppo e, per lo stesso motivo, deve essere inibito l’utilizzo di piscine eventualmente presenti all’interno dello stabilimento”. Secondo quanto scritto, “gli utenti indossano la mascherina al momento dell’arrivo, fino al raggiungimento della postazione assegnata e analogamente all’uscita dallo stabilimento. Vanno installati dispenser per l’igiene delle mani a disposizione dei bagnanti. Per quanto concerne le docce esse devono essere previste all’aperto, con garanzia di una frequente pulizia e disinfezione a fine giornata”

“Dovranno essere affissi nei punti di accesso alle spiagge libere cartelli in diverse linguecontenenti indicazioni chiare sui comportamenti da tenere, in particolare il distanziamento sociale di almeno un metro ed il divieto di assembramento. Va mappato e tracciato il perimetro di ogni allestimento (ombrellone/sdraio/sedia), – ad esempio con posizionamento di nastri“.