Torre del Greco è patria mondiale dell’oro rosso

(a) Torre del Greco – L’arte del corallo è portata avanti da numerose famiglie torresi, che attraverso il tempo riescono a tenere sempre viva questa tradizione e a far sì che la fama di Torre del Greco come patria mondiale del corallo possa essere mantenuta alla pari con il passato e getti le basi per un futuro prospero. Tra le famiglie che mantengono alta questa bandiera abbiamo intervistato i De Simone, che portano avanti la loro azienda da più di un secolo, unendo la tradizione alla novità.
Da quanto tempo esiste la vostra attività? Quanto pesa sull’azienda la storia della famiglia?
La nostra attività esiste dal 1905, quando Francesco e suo figlio Michele decisero di dedicarsi all’oro rosso. Oggi a dirigere l’azienda c’è la quarta generazione di De Simone: Francesco, Diego e Simona, pronipoti del primo Francesco De Simone, che portano avanti la tradizione tramandata di padre in figlio abbinandola all’innovazione ed alla creatività, mantenendo così un clima sempre fresco ed attuale sia nella lavorazione del corallo che nella gestione dell’impresa.
Quanto è importante la tradizione nel commercio del corallo?
Per Torre del Greco è l’attività che rende di più e che tra l’altro l’ha resa famosa nel mondo. Credo sia fondamentale non solo per l’economia, ma anche per l’identità della nostra città. Lo dimostrano anche aziende
come la nostra, che durano nel tempo e portano avanti la tradizione storica.
Cosa si potrebbe fare per valorizzare questo settore?
Credo che nonostante la ricchezza che ci viene da questo "oro rosso", la nostra città, e le istituzioni, valorizzino poco e in maniera inadeguata il nostro settore. Penso che un po’ di pubblicità in più non farebbe male.
Qual è, ad oggi, l’importanza di Torre del Greco nel commercio del corallo?
Anche se la crisi colpisce inevitabilmente questo ramo del commercio e, di riflesso, la nostra città, Torre del Greco rimane comunque il primo centro nella lavorazione del corallo. Anche se bisogna tener conto sempre
della concorrenza orientale (Cina e Taiwan in primis).
Quali sono le speranze per il futuro? Si continuerà a portare avanti quest’arte?
Credo che la nostra attività non cesserà tanto facilmente ed avrà comunque lunga vita,se finisce il corallo ed il suo indotto, finisce Torre del Greco. Per il futuro mi auguro che questo settore possa essere sempre più valorizzato, dando così la possibilità alla maestria orafa torrese di poter essere conosciuta ed apprezzata in
tutto il mondo.
Sara Borriello
 
Articolo già pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 20 aprile 2011