L’opinione

Ci sono sconfitte e sconfitte. Di conseguenza, critiche e critiche, commenti e commenti. Volendo paragonare la sconfitta di Ischia con quella casalinga di sette giorni fa con il Francavilla, si dovrebbero già usare due definizioni diverse: ad Ischia è stata una sconfitta, con il Francavilla un’ umiliazione. Per quella di Ischia si potrebbe aggiungere immeritata- come hanno ammesso sotto i baffi gli stessi colleghi ischitani- vergognosa quella con i lucani. A sette giorni dallo 0-4 rimediato tra le mura amiche, dunque, si è vista tutta un’ altra Turris: il modulo, innanzitutto. Dal deludente ed infruttuoso 4-3-3 si è passati ad un più ragionevole 4-4-2 che, paradossalmente, con un attaccante in meno, ha permesso ai corallini di creare molte più occasioni rispetto ad un modulo e ad un progetto di gioco che teoricamente dovrebbe garantire spettacolo. Soprattutto si è vista una squadra finalmente equilibrata: la difesa non ha ballato come in tutte le altre gare. Che i difensori siano diventati improvvisamente dei fenomeni? No, è stato semplicemente quell’equilibrio invocato da tutti a gran voce a non far sbandare la difesa sotto i colpi degli attaccanti avversari. Addirittura l’Ischia non ha mai impensierito seriamente Sorrentino se non con delle conclusioni dalla lunga distanza riuscendo a battere il numero uno corallino solo grazie ad un rigore concesso generosamente per un inutile abbraccio di Pepe in area di rigore su un attaccante ischitano. Contatto evitabilissimo ed ingenuo, ma quando devi far quadrare i conti degli under e schierare Follera terzino sinistro, qualcosa la devi pagare e con un under al centro della difesa il prezzo è in termini di esperienza. Discorso opposto per il centrocampo, dove il giovane Coppola- migliore in campo- ha surclassato il suo esperto compagno di reparto Granozi, apparso lento e poco lucido. La sua esperienza ancora una volta non si è vista e quei passaggi elementari sbagliati, quelle palle perse banalmente e quella lentezza di pensiero in quasi tutte le azioni non certo si addicono a chi dovrebbe far girare il centrocampo. Benissimo, invece , D’Angelo: anche se non ancora al top della condizione, palla al piede è stato inarrestabile. Stupendo, in particolare, lo slalom sulla destra che ha fruttato un assist d’oro per Visciano che però ha divorato quell’ 1 a 0 che a pochi minuti dell’inizio avrebbe messo la partita in discesa. In attacco, una partita di sacrificio per Savino che, negli scomodi panni di sostituire Russo, ha lottato fino all’ultimo. Benino Vitale che però ha accusato oltremodo l’ assenza di una forte spalla che possa innescarlo e con cui dialogare palla a terra. Momento sfortunato per l’attaccante corallino che si è visto repsingere dalla traversa una punizione a giro che avrebbe meritato miglior sorte. Imprecisione, invece, nell’ occasionissima capitata sui piedi di Noviello poco prima del triplice fischio finale che a pochi passi dalla porta si è divorato quel gol sarebbe valso un pareggio che alla fine sarebbe comunque andato stretto ai corallini. Momentaccio, dunque, per la truppa di Longo, ma l’occasione del riscatto si presenta già dopodomani quando al “Liguori” ariverà il fanalino di coda Ostuni. Contro i pugliesi occorrerà una vittoria innanzitutto per una classifica che langue: sei punti in nove giornate hanno relegato i corallini nei bassifondi della classifica. Occorrerà una vittoria che manca da più di un mese. Occorrerà una vittoria che permetterebbe ai corallini di sfruttare la pausa di Domenica per lavorare serenamente e preparare con maggior tranquillità la difficilissima trasferta di Casarano.
Andrea Liguoro