Sono poco più di 3000 km quelli percorsi da Edinson Cavani nel suo viaggio di andata e ritorno da Napoli a Parigi, per il tanto atteso ritorno in terra partenopea. Quella strada che giovedì il Matador l’ha percorsa per tornare  a Napoli per ritirare il premio Football Leader 2017 Oggi a distanza quattro anni da quell’addio che ha lasciato l’amaro in bocca ai tifosi partenopei. Il “terzo tenore” della squadra di mister Mazzarri torna, in quella città che lo ha amato e sostenuto. Torna a passeggiare per il lungomare, lui che a detta di tanti ha tradito la maglia bianco azzurra in nome del Dio denaro. In questo ultimo anno l’ex numero sette napoletano ha tentato di ricucire il suo rapporto con i tifosi azzurri, video messaggi e tweet nostalgici che hanno scaldato il cuore di tifosi che poco alla volta hanno provato- ma senza riuscirci totalmente -a capire il perché di quella scelta. Lasciare Napoli per Parigi, il sole che risplende su Mergellina per l’afa che avvolge la Senna, il calore delle curve per il tifo composto dei parigini. Nel calcio come in amore i “tradimenti” sono difficili da dimenticare e pur vero  che spesso le vie dell’amore sono immense prima o poi nelle storie d’amore, quelle vere,  un lieto fine arriva sempre. “Cavani torna a Napoli”, una frase ripetuta in questi giorni da tanti  i tifosi,  con un ghigno sarcastico e con la voce sognante,  immaginando il ritorno sul campo del San Paolo dell’Uruguaiano che con le sue reti 104 reti è diventato un simbolo per i tifosi di nuova generazione e ha fatto battere il cuore a quelli che il Napoli lo tengono nel sangue. A sorridere oggi – nascondendo la nostalgia- sono gli stessi che il 16 luglio 2013 – il giorn in cui il matador lascia Napoli per vestire la maglia del Paris Saint Germain, hanno imprecato e maledetto il calciatore che l’amore l’ha inciso nella data di nascita (è nato a San Valentino del 1987). Oggi i vecchi rancori sembrano scomparsi e Cavani torna all’ombra del Vesuvio. Accolto come un vecchio amore di cui si ha un ricordo amaro. Ma se come diceva Massimo  Troisi le vie del signore sono (in)finite forse un giorno quel giovane dai capelli lunghi rientrerà al San Paolo occhi al cielo acclamato dai 60 mila tifosi azzurri, per far rinascere quel grande amore finito con l’ultima rete in maglia azzurra allo stadio Olimpico all’85 quando il matador siglò il gol del 2 a 1 con la Roma.