Una sconfitta e quattro pari, nelle ultime cinque partite, un bilancio da squadra che sta per retrocedere… Però, il pari di ieri sera al “Maradona” ha tutto un altro sapore. Anzitutto, l’Inter, è unanimemente riconosciuta come squadra di caratura superiore, la migliore in Italia e tra le “big” anche a livello continentale. E poi, va considerato ‘come’ è stato conseguito il pari. Stavolta non c’è stata la prestazione deludente nella ripresa, per la quale il Napoli, in vantaggio, s’era fatto raggiungere dagli avversari in rimonta.



Ieri sera l’Inter, se si prescinde dalla prodezza balistica di Dimarco conclusasi in rete, è stata cancellata dal terreno di gioco, costretta dagli azzurri, arrembanti, determinati e in forma fisica smagliante, ad una difesa costante, come di solito fanno le ‘squadrette’ di bassa fascia che sperano, chiudendosi davanti al portiere, di strappare un risultato positivo contro avversari di gran lunga superiori. La prova di quanto sto sostenendo è offerta da un dato inoppugnabile: Meret non è stato mai impegnato in parate, limitando i suoi interventi ad alcune uscite per respingere lontano il pallone e alle rimesse da fondo campo.

Se la rete nerazzurra è rimasta inviolata fin quasi sl termine della partita, lo si deve soltanto ad una buona dose di sfortuna nelle conclusioni degli azzurri e, nel contempo, ad una incredibile ‘foruna’ degli interisti, che hanno usato letteralmente tutte le parti del corpo (anche le mani, in un’occasione non rilevata dall’arbitro né dal Var!) per mandare la palla fuori lo specchio della porta.
Insomma, nella partita – sulla carta – più difficile del campionato, e in un momento, per vari motivi, di evidente difficoltà di gioco, il Napoli ha dimostrato di esserci e di poter continuare, come sostiene mister Conte (per scaramanzia?), ad infastidire le squadre di vertice. Noi siamo sempre più convinti che i “bei tempi delle vittorie” torneranno, e che non stiamo lassù, nelle posizioni di testa, solo per dar fastidio: lotteremo fino all’ultimo minuto della stagione per contendere il “triangolino tricolore” all’Inter, all’Atalanta e anche alla Juventus, che rientrerà in lizza se continuerà a vincere con il ritmo degli ultimi tempi.
Ernesto Pucciarelli