
Forse erano in pochi a crederci: gli avversari del Napoli per l’assegnazione della Supercoppa si chiamavano – udite udite – Milan, Bologna (ambedue ci avevano sconfitti in campionato!) e Inter, la squadra che, a detta degli ‘esperti’, è quella che ci sovrasta per bontà dell’organico e per una miriade di altri elementi. Quali speranze di conquistare il prestigioso trofeo poteva avere il “povero” Napoli, ancora incerottato e reduce dalla figuraccia di Udine? E invece tutto è andato “non” secondo i pronostici (e le aspettative) dei più.
La “grande Inter”, seppure ai rigori, era stata fatta fuori in semifinale dal Bologna, e il Milan aveva rimediato contro il (povero?) Napoli una ‘scoppola’ tale da far perdere i lumi della ragione (ha inveito come un forsennato contro Conte e l’intera panchina azzurra!) al – di solito – algido Allegri. Ed eccoci alla finale. Il Bologna è un’ottima compagine, motivata, ben messa in campo con raziocinio da mister Italiano. Probabilmente, neppure lui s’aspettava d’incontrare un “Napoli Monstre”, che ha dominato la partita per tutti i novanta e passa minuti, concedendo ai felsinei una sola mezza occasione per segnare un gol.
Di contro, Il fenomenale Neres, con l’ausilio del bravissimo Hojluhd, ha fatto letteralmente impazzire i difensori rossoblù, che lo rivedranno per molto tempo nei loro incubi notturni. Il brasiliano, oltre a mettere a segno una pregevole doppietta, era presente in ogni parte del campo, inarrestabile. Sarebbe ingiusto, però, osannare soltanto i due citati giocatori; la supremazia del Napoli è stata assoluta, mai in discussione. I duelli in campo hanno visto sempre gli azzurri sovrastare nettamente i loro rispettivi avversari. Se il risultato della partita fosse stato cinque o sei a zero, nessuno avrebbe avuto da meravigliarsi.
Si dice che “vincere aiuta a vincere”. Allora, oltre alla soddisfazione di aver arricchito la bacheca partenopea di un altro, importante trofeo, prendiamo come buon aspicio in ottica campionato il risultato delle ‘supersfide’: il Napoli ha dimostrato di essere in netta ripresa, non sarà facile, per nessuno, scucire dal petto degli azzurri il tricolore, specialmente quando torneranno a disposizione di Conte gli attesi ‘lungodegenti’.
Ernesto Pucciarelli
