La “corsa-Champions”, per il Napoli, s’è conclusa nel peggiore dei modi: il crollo inaspettato proprio sulla linea del traguardo! L’aver mancato questo fondamentale obiettivo conta molto, e non soltanto in termini di prestigio sportivo. La qualificazione alla più importante competizione continentale, infatti, porta con sé una vera e propria ‘montagna’ di euro, all’incirca 70 milioni, il che – per una squadra come il Napoli, sorretta soltanto dallo sforzo economico di De Laurentiis – significa potersi mantenere a certi livelli di eccellenza calcistica. Ieri sera, al “Maradona”, s’è consumata l’ennesima tragedia sportiva. Ancora una volta, il Napoli è venuto meno nel momento cruciale del campionato, com’è successo tante, troppe, altre volte.

E’ vero che il Verona ha sfornato una prestazione-super, che – a giudicare dagli ultimi deludenti risultati – nessuno si sarebbe atteso. Però la baldanza dei veneti è stata in larga misura determinata dalla inqualificabile pochezza del Napoli! Molle sulle gambe, timida, impaurita, senza idee né personalità, la compagine partenopea è apparsa la brutta copia di quella squadra che, negli ultimi due mesi, aveva viaggiato a ritmi scudetto, facendo riemergere in molti il rammarico di quello che avrebbe potuto significare vederla competere senza la lunga serie di peripezie e di infortuni, che l’hanno accompagnata per larga parte della stagione calcistica ieri conclusasi.

Neppure l’aver conseguito il fortunoso vantaggio è servito a scuotere gli azzurri. Fa male doverlo ammettere, ma Insigne e compagni – tutti, ieri sera, inguardabili! – non hanno saputo costruire valide trame di gioco per tutto l’arco dei novanta minuti. Quante occasioni da rete hanno creato gli azzurri? Qualcuno ricorda miracolose parate del portiere ospite? Sul campo, era il Verona che s’impegnava con più determinazione, anche dopo aver pareggiato i conti. Sembravano essere i gialloblù, quelli che si stavano giocando un importante traguardo! Finiamola qui, con la partita… Stendiamo su di essa un velo pietoso, è meglio, molto meglio…



Nel peggiore dei modi, è terminato anche il rapporto tra Gattuso e il Napoli. Un tweet del presidente, le squadre appena rientrate negli spogliatoi… Auguri e saluti di circostanza per il tecnico, e chi s’è visto s’è visto! Tanta sollecitudine da parte di ADL mi sembra quantomeno inopportuna, nei tempi se non nella sostanza. Sarebbe andata così anche a qualificazione ottenuta? Non credo. Il divorzio era nell’aria, ineluttabile… Ma, lo ripeto, sono la “tempistica” e la forma che non mi sono piaciute, e la forma – talvolta – conta quanto e forse più della sostanza.
Quale futuro attende il Napoli e i suoi sostenitori? Assisteremo ad una smobilitazione generale, a partire dai giocatori, per questioni di bilancio? De Laurentiis avrà ancora voglia e capitali da investire per mantenere, comunque, il Napoli nelle squadre di vertice del campionato?

Chi vivrà, vedrà! Mi sia consentito concludere questa mie considerazioni con una notazione di carattere personale. Annovero, tra i miei amici e parenti, tantissimi tifosi juventini e milanisti, che stanno, e a ragione!, gongolando per la “mia” debacle. E’ vero che l’affetto parentale, l’amicizia, sono tutt’altra cosa, rispetto al tifo calcistico, ci mancherebbe! Però, amici e parenti, vi avverto: almeno per le due prossime settimane, nessuna telefonata di “condoglianze”, nessuno sfottò! Vi assicuro che divento ‘brutto’, veramente ‘brutto’! Sto troppo ‘ntussecato’, corro il rischio di rispondervi in maniera sgarbata, addirittura potrei prendervi “a male parole”!
Ernesto Pucciarelli