Stamattina, il giorno era spuntato da poco, ho ricevuto la telefonata di un vecchio amico che, da oltre trent’anni, s’è trasferito a Torino. La lunga permanenza, per motivi di lavoro, nella città sabauda non ha minimamente scalfito la sua fede azzurra. M’ha detto che stamattina i torinesi si son dovuti recare a Cuneo per acquistare il pane ed altri generi di prima necessita: è stato proclamato il lutto cittadino per la clamorosa debacle bianconera a Napoli! Scherzava, naturalmente, ma fino a un certo punto…

La sconfitta, almeno nei termini del punteggio, era sicuramente inattesa dai tifosi juventini. Otto vittorie di fila, che l’ avevano condotta a scalare la classifica fino al secondo posto, nessun gol incassato, una ritrovata solidità di squadra. Queste erano le credenziali con le quali ieri sera la ‘vecchia signora’ s’era presentata al “Maradona”. Il Napoli, invece, l’ha messa sotto di brutto. Fatta eccezione per una decina di minuti, dopo il gol di Di Maria, che ha riaperto l’incontro, non c’è stata partita. Cinque le reti messe a segno dagli azzurri, che hanno dato anche la netta sensazione di non aver voluto ulteriormente infierire…



Osimhen e Kvara, hanno imperversato, ma sarebbe ingiusto osannare soltanto la loro prestazione. Tutto il Napoli “ha giocato da Napoli”, e quando succede (spessissimo, quest’anno) non ce n’è per nessuno! Bene, l’assalto juventino alla vetta della classifica, per adesso, è stato scongiurato: se le milanesi non vinceranno i loro rispettivi incontri, realmente gli azzurri scaveranno un profondo solco nella graduatoria con le altre pretendenti alla conquista di quel famoso triangolino tricolore.
E’ vero che il campionato è ancora lungo, ma se si prende un bel vantaggio, non sarà necessario nel girone di ritorno (oltretutto, tranne la Juve, tutte le dirette concorrenti al titolo dovranno passare per il ‘Maradona’) “fare i fenomeni” per giungere fino in fondo!
Ernesto Pucciarelli