
Tanto tuonò che piovve… In molti, e non solo tifosi del Milan, attendevano con trepidazione una sconfitta del Napoli. Ebbene, sconfitta ĆØ stata, ma ingiusta e con mille attenuanti.
Cominciamo col dire che la cattiva sorte, questa settimana, s’ĆØ accanita contro gli azzurri. Credo che sia la prima volta che accade nella storia del calcio: infortuni di vario genere hanno messo fuori uso l’ intero reparto difensivo del Napoli. Conte s’ĆØ visto costretto a schierare due esordienti (Marinucci e Gutierrez) e Juan Jesus.
Il risultato della forzata pochezza difensiva? Pochi minuti, e il Milan ha realizzato due reti, mettendo una seria ipoteca sul risultato finale. A questo punto, una squadra senza “attributi” avrebbe potuto ‘mollare’, ma non il Napoli, che ha reagito, trovando, nella ripresa, l’occasione per una clamorosa rimonta. Un improvvido intervento di un milanista su Di Lorenzo, ed il Var (non l’arbitro!) ha decretato il rigore, accompagnato dall’espulsione del difensore.
Purtroppo, dopo la realizzazione del penalty, vani sono stati i tentativi dei partenopei per agguantare il meritato pareggio. Conte ci ha messo del suo, smantellando l’intera squadra nel finale. A mio modesto avviso, sarebbe bastata l’immissione di un altro attaccante, vista l’inferioritĆ numerica dei rossoneri, che si sono limitati esclusivamente alla difesa. Bene, anzi male. Per la classifica, la sconfitta conta poco, ma sul piano psicologico, invece, potrebbe avere una grande importanza. Sicuramente, ha aumentato a dismisura l’autostima dei calciatori milanisti, ma ha pure rafforzato le ambizioni delle altre compagini (Roma, Inter, Juventus) pretendenti al titolo.
Ernesto Pucciarelli
