AVVOCATI DEL DIAVOLO

Le elezioni appena concluse ci offrono lo spunto per una riflessione in merito alla struttura e al funzionamento dell’assemblea legislativa italiana, la quale, come noto, prende il nome di “Parlamento”. Caratteristica del Parlamento è la strutturazione in due rami: Camera dei Deputati e Senato della Repubblica. Camera e Senato, nell’ambito del processo formativo delle leggi, svolgono le stesse funzioni, in quanto sia deputati che senatori sono chiamati a discutere ed approvare i disegni di legge che vengono presentati in Parlamento, i quali vengono licenziati solo nel momento in cui i due rami dell’assemblea hanno approvato lo stesso testo. Per questo motivo, dunque, si parla, per il nostro Paese, di “bicameralismo perfetto”, volendo, appunto, significare, l’identità di f unzioni svolte dai due rami del Parlamento. Da alcuni anni, peraltro, si accenna alla possibilità di rivedere il sistema bicamerale, che, tutto sommato, non sembra rappresentare un elemento irrinunciabile della nostra democrazia. A ben vedere, infatti, il bicameralismo determina un eccessivo appesantimento del processo di formazione delle leggi, col risultato che, assai spesso, per abbreviare i tempi della normazione, si ricorre (in maniera costituzionalmente dubbia) ai decreti legge, ossia atti del Governo che solo in un momento successivo sono rimessi all’approvazione del Parlamento; senza dimenticare, poi, il frequente ricorso al voto di fiducia, che viene espresso senza previa discussione in seno all’assemblea. In tal modo, quindi, un sistema finalizzato a garantire il voto democratico finisce per essere, esso stesso, causa di un aggiramento delle regole democratiche e, dunque, di uno svilimento del ruolo di Camera e Senato. Chi scrive ritiene, allora, che i tempi siano maturi per una riforma costituzionale che porti al superamento del sistema bicamerale, in favore di un’assemblea legislativa strutturata su di un unico consesso, che consenta, nell’ambito di una discussione democratica, di giungere a tempi più rapidi di approvazione delle leggi.
Alessandro e Giovanni Gentile

Articolo pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 27 febbraio 2013