TORRE ANTICA

Tra i pochi edifici scampati alla furia del Vesuvio, la chiesa di S.Maria di Costantinopoli è tra le più significative testimonianze storico-artistiche resistenti sul territorio. Eretta agli inizi del 500′ come cappella privata dei Carafa ha custodito da sempre la statua lignea della Madonna di Costantinopoli rocambolescamente portata a Torre del Greco dal corsaro Andrea Maldacena che la strappò ai pirati alla fine del 400′.
A seguito della pestilenza del 1656 i torresi riconoscenti alla Vergine costruirono una chiesa più ampia e dal 1674 l’edificio sacro divenne sede del Pio Monte dei Marinai, ente previdenziale mutualistico istituito nel 1615 con il compito di assistere moralmente e materialmente i marinai torresi e i loro familiari.
Il Pio Monte si incaricava di tutto ciò che riguardava l’industria marina: i contratti,le paghe per i marinai,le vendite, le esportazioni e le compere dei coralli. Era una specie di mutuo soccorso o di lega ma di carattere religioso e disponeva di fondi per riscattare i marinai rimasti prigionieri nelle mani dei pirati. Sotto la sua guida la Chiesa fu arricchita di marmi policromi, pitture e arredi sacri. E’ tuttora una delle chiese più interessanti della città pur versando in deplorevoli condizioni di degrado,anche se è di non più di 10 anni fa l’ultimo restauro,si nota da qualche anno l’abbattimento di metà balaustra che fra non molto sarà rimessa a posto grazie all’interessamento di Don Giosuè Parroco in Santa Croce.
All’interno, l’altare maggiore e 4 altarini laterali con acquasantiere di pregio rappresentanti scene di vita marinara. Purtroppo il corredo pittorico è stato depredato, c’erano numerose tele del 700′ in quella che è stata la Chiesa dei torresi la prima legata ai valorosi marinari che iniziarono a sfidare i mari alla ricerca del corallo. Oggi la statua della titolare con in braccio il bambino benedicente si trova in Santa Croce in attesa che la Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli riapra al culto e ritorni ai vecchi splendori.
Al restauro sembrerebbero interessati alcuni armatori torresi.
Ranesi