GLI AVVOCATI DEL DIAVOLO

Il contesto geografico in cui è collocata Torre del Greco è talmente gravido di situazioni penalmente rilevanti, e di tale gravità, da non lasciare alcuno spazio a dubbi in ordine alla necessità di snellire il sistema normativo penale; anzi, il ripetersi di condotte lesive di questo o quel bene giuridico induce a pensare alla necessità di inasprire le norme esistenti e di introdurne di nuove, magari creando nuove figure di reati. Eppure, il nostro ordinamento è già sovrabbondante di fattispecie penalmente rilevanti, alcune delle quali, infatti, appaiono del tutto obsolete o, comunque, non degne dell’interessamento del giudice penale. Scorrendo il Codice, chiunque
può imbattersi in norme come quella prevista dall’art. 668 (Rappresentazioni teatrali o cinematografiche abusive), di cui basta leggere il primo comma per capire ciò che vogliamo dire: “Chiunque recita in pubblico drammi o altre opere, ovvero dà in pubblico produzioni teatrali di qualunque genere, senza averli prima comunicati all’ Autorità, è punito con l’arresto fino a sei mesi o con l’ammenda fino a 309 euro”. Ancora, l’art. 726 c.p. (Atti contrari alla pubblica decenza), da non confondere con gli atti osceni, che così recita: “Chiunque, in un luogo pubblico o aperto o esposto al pubblico, compie atti contrari alla pubblica decenza è punito con l’arresto fino a un mese o con l’ammenda da 10 euro a 206 euro”. Reati del genere, comunemente definiti “bagattellari”, fanno ancora parte integrante del nostro ordinamento, in barba al dato incontestabile che la sanzione penale, secondo quanto stabilisce la Costituzione, presenta un carattere di extrema ratio e, quindi, dovrebbe essere riservata a condotte di eccezionale gravità. Periodicamente, viene depenalizzato qualche reato, ma ciò che sarebbe davvero necessario, ossia una rivisitazione del sistema penale nel suo complesso,
con la realizzazione di una struttura codicistica del tutto nuova, a causa delle storiche divisioni in seno al Parlamento, è ben lungi dal vedere la luce.
Alessandro e Giovanni
Gentile