IL CONSUMATORRE

Da diverso tempo le compagnie telefoniche passano alle agenzie recupero crediti pratiche relative ad utenti che non avrebbero pagato canoni e bollette. È il nefasto risultato della “giungla telefonica” nella quale le compagnie si contendono ferocemente gli utenti considerando abbonato anche chi, contattato per telefono, ha chiesto semplicemente tempo per pensarci o l’invio di copia del contratto per esaminarlo. Da ciò nascono tremendi pasticci amministrativi. È necessario evidenziare, però, che l’agenzia recupero crediti riceve dalla compagnia telefonica il semplice incarico di tentare di recuperare il presunto credito e, quindi, non ha alcun titolo per
promuovere un’azione legale. In sostanza, non c’è la “cessione del credito” prevista dall’art. 1264 del Codice
Civile, in base al quale la cessione ha efficacia solo se prevista dal contratto sottoscritto (che spesso non esiste) o se notificata a mezzo raccomandata AR. Il supposto debitore, però, entra in agitazione perché la lettera dell’agenzia recupero crediti è minacciosa e piena di frasi e timbri che fanno pensare ad una vera e propria intimazione legale. Invece è tutta polvere negli occhi, comprensiva, ovviamente, di lucrose commissioni dovute all’agenzia. A tal proposito suggerisco di non dare seguito a telefonate delle agenzie di recupero credito: abbassate gentilmente la cornetta; se arriva a casa una lettera non raccomandata di una società di recupero crediti, che contiene un sollecito di pagamento (costituzione in mora), maggiorata di oneri ed interessi, non ricontattate la società, né per telefono, né per iscritto. Ricordate, infine, che nel campo delle telecomunicazioni è previsto per entrambe le parti un tentativo di conciliazione prima di adire la competente autorità giudiziaria: le minacce, dunque, da parte di una società di recupero crediti sono assolutamente infondate. Per concludere, appare doveroso un consiglio ai “furbi” che, purtroppo, non mancano mai: se realmente non è stata pagata una bolletta o il canone, non esistono sotterfugi, pagate!
Pres. Antonio Cardella
Uni. Naz. Consumatori TdG
 
Articolo già pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 9 marzo 2011