Dopo la vita in Villa

Gentile direttrice,
i ragazzi sono stufi della vita torrese, che oltre a qualche pub, ristorantino o discoteca, tra l’altro molto cara, ha ben poco da offrire. Non esiste quasi più la "vita di piazza", che contraddistingueva il nostro paese sino a qualche anno fa. Prima che la villa comunale fosse ristrutturata, i ragazzi si davano appuntamento a piazzale Circumvesuviana, poi dove adesso c’è il Cinema Corallo. Non mancavano discriminazioni da parte dei borghesi,atterriti che tutti noi fossimo soltanto dei drogati apatici. E invece, vi si incontrava di tutto, anche ragazzi interessanti. All’epoca esisteva anche un centro sociale, il Pegaso chiuso in seguito soprattutto per dissensi da parte delle autorità comunali. Vi si organizzavano feste, concerti, e offriva la possibilità a chi aveva passione per la musica, di creare un gruppo e di fare lì le prove. Si era creato un bel clima di collaborazione.
Ma, come tutte le cose piacevoli, anche quel progetto era destinato a finire. Anche quando fu ristrutturata la villa comunale continuò a popolarsi di ragazzi di tutti i tipi, arrivando ad essere eccessivamente confusionaria (spesso la marea di motorini bloccava il traffico nel centro!). Così, i ragazzi che preferivano un po’ di tranquillità si "rifugiavano" in un angolino, sulle scale accanto alla Casa del Combattente.
Lì cominciavano discussioni di ogni tipo, a volte costruttive, a volte ricreative. Si respirava un clima di serenità. Stavamo bene! A differenza di ciò che pensa la maggioranza della gente, non eravamo tutti drogati e criminali. Anzi, per un certo periodo non si è assistito più a risse assurde, tranne quando si presentarono ragazzi di Ercolano che creavano caos e disordini, per insane voglie di "vendetta" per chi sa quale bega clamorosa tra ragazzi. E ci fu una rissa interminabile in cui non mancarono scazzottate. Ma a parte quella sera, si era venuta a creare una situazione di "non belligeranza" tra i gruppi della villa. Poi il comune di Torre, qualche anno fa, decise che la villa sarebbe stata sorvegliata "speciale" dalla polizia..L”iniziativa portò allo sfollamento di quelle zone. I ragazzi si sentivano troppo sorvegliati e in qualche occasione "oppressi" dalla presenza pressante dei poliziotti. Anche quando i ragazzi non facevano nulla di male, avevano il timore di essere fermati per qualche "legittimo sospetto".E’ da un po’ che il centro di Torre "non vive più"!
Ormai i ragazzi si sentono insofferenti. tentano in tutti i modi di fuggire da questo paese e preferiscono spostarsi in altri, molti addirittura a Napoli. Almeno lì la vita di piazza è ancora fervida! Ma questo dovrebbe essere interpretato come un segnale d’allarme, anche se nessuno pare coglierlo.
Non esistono quasi più attrattive nel nostro paese. E quelli che hanno problemi a spostarsi di sera, finiscono oer accontentarsi di festicciole saltuarie in qualche locale.
Non si organizzano feste o concerti di piazza, se non quando le propone il "movimento" torrese (come nei giorni di festa ai Molini Marzoli verso settembre), anche se sono pur sempre feste "indirizzate" a un pubblico di nicchia, perché spesso a sfondo politico.
E allora come dare torto ai ragazzi che scappano da qui? Nessuno si preoccupa della vita dei giovani. Perché? Ormai ci stanno abbandonando a noi stessi. E arrivati a un certo punto, l’unica via è davvero l’evasione!
Merope