CONSUMATORRE
Una “spia” delle difficoltà delle famiglie a far quadrare i bilanci e ad onorare i debiti, in particolare le rate del mutuo, è data dal considerevole aumento delle case pignorate e poi rivendute alle aste giudiziarie per soddisfare i creditori. Per chi acquista, il risparmio può essere consistente. L’asta può essere per incanto o senza incanto. Nel primo caso viene fissata un’udienza pubblica con offerte “a rilancio”, mentre nel secondo, molto più diffuso, le offerte vengono presentate in busta chiusa, aperte soltanto il giorno dell’udienza. Le
aste sono aperte a tutti gli interessati e per parteciparvi non è richiesta l’assistenza di un legale o di un professionista. Gli immobili in vendita vengono valutati da un perito nominato dal giudice e la relazione peritale è consultabile prima di presentare l’offerta di acquisto. Oltre al prezzo, sono dovuti i soli oneri fiscali per il trasferimento della proprietà, con possibilità di avvalersi delle agevolazioni per la prima casa. Il trasferimento della proprietà e la consegna dell’immobile hanno luogo con l’emissione del decreto di trasferimento da parte del giudice, che prevede l’ordine di rilascio dell’immobile qualora sia ancora occupato dal debitore. L’asta è tenuta presso il Tribunale civile o presso lo studio di un notaio o altro professionista delegato dal giudice. Per le aste tenute presso il Tribunale, gli interessati all’acquisto devono presentare domanda in bollo all’Ufficio depositi giudiziari, allegando un assegno circolare, normalmente pari al 10% della somma dovuta. Successivamente, se l’interessato si aggiudica la casa, dovrà depositare, sempre con assegno circolare, il prezzo di aggiudicazione, decurtato della cauzione. L’asta all’incanto si svolge con le offerte a partire dal prezzo base. Trascorsi tre minuti dall’ultima offerta senza che ne segua un’altra maggiore, l’immobile viene aggiudicato all’ultimo offerente. Insomma, un acquisto sicuramente conveniente, per il quale, però, bisogna fare molta attenzione e, soprattutto, valutare la provenienza, ovvero a chi è stato espropriato.
Pres. Antonio Cardella
Uni. Naz. Consumatori TdG
Articolo già pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 4 maggio 2011