AVVOCATI DEL DIAVOLO

“Cavillo: ragionamento sottile e capzioso sostenuto per alterare la verità a proprio vantaggio.”. Ci sembra giusto iniziare la nostra rubrica con la definizione, attinta dal dizionario, di un termine frequentemente utilizzato nell’ambito della cronaca giudiziaria, per evidenziare il carattere, il più delle volte, del tutto inappropriato del suo impiego. Quante volte, infatti, ci è capitato di apprendere, ad esempio, che un soggetto che era sottoposto alla misura della custodia cautelare è stato scarcerato per effetto di un “cavillo giudiziario”? Quante volte, ancora, i giornali o la televisione hanno riportato la notizia che un processo è stato rinviato perché gli avvocati dell’imputato hanno fatto leva su di un “cavillo”? I cittadini che apprendono tali notizie si chiedono, poi, in che cosa consistano questi cavilli? A beneficio dei nostri lettori, occorre, quindi, fare presente che se, ad esempio, una persona, che è stata sottoposta a custodia cautelare, viene scarcerata per quello che, giornalisticamente, si ritiene un cavillo, ciò accade, in realtà, in conseguenza dell’avvenuta violazione di norme di legge, che rappresentano una garanzia per tutti i cittadini, in quanto limitano il potere dello Stato di privare il singolo della libertà personale. Allo stesso modo, se un processo viene rinviato perché, si voglia il caso, l’atto introduttivo dello stesso non è stato notificato a tutte le parti, ebbene, ciò rappresenta, parimenti, una violazione normativa, che determina che il processo non possa andare avanti fino a quando la situazione patologica (di carattere procedurale, s’intende) non sia stata sanata. Se, poi, la definizione del termine contenuta in un dizionario conta qualcosa, per quale motivo dovremmo ritenere che l’avvocato che, ad esempio, in un’aula giudiziaria, sostiene un’argomentazione, oscura a coloro che non operano nel settore giustizia e finalizzata ad ottenere il rinvio del processo, agisca “per alterare la verità” ?
Alessandro e Giovanni Gentile
Articolo pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 30 giugno 2012