Mentre la moglie di Gennaro Malinconico sta cantando al marito la canzone “No dottore” di Battisti-Mogol, c’è nell’animo del primo cittadino l’idea di congedarsi definitivamente dalla politica cittadina.

Per il 63enne penalista dalla chioma bianca la sentenza del Tar (che ha accolto il ricorso della società F.lli Balsamo Srl e ha annullato la delibera da 92 mila euro mensili per la Eco Ego) ha il sapore amaro di uno schiaffo perché si era fidato ciecamente delle rassicurazioni dategli dal dirigente Ernesto Merlino e dall’amministrativista Angelone sulla bontà dell’implementazione del canone mensile per il servizio di raccolta dei rifiuti urbani.

Di quello a cui stava andando incontro Gennaro Malinconico ne era totalmente all’oscuro e lo si immagina apprendere la sentenza del Tar nel bagno della sua casa mentre faceva la barba. La reazione, è probabile, ha rischiato di provocargli un taglio alla carotide. Da quel momento, raccontano i bene informati, i rapporti tra Malinconico e chi (come l’assessore Balestrieri e il dirigente del settore rifiuti Merlino) ha spinto a far approvare la delibera della discordia si siano raffreddati sensibilmente ed è ripresa a circolare la voce sulla voglia matta di sganciarsi da quel ruolo di sindaco della società civile che lo ha segnato nel fisico e nell’animo.



Ad aggiungere dubbi si è associato anche il malessere di Gennaro costatogli un ricovero in una clinica napoletana, con le raccomandazioni dei medici di non stressarsi ulteriormente.

Ne ha parlato con la moglie al sicuro tra le mura del focolare domestico ed entrambi sono arrivati alla conclusione che bisogna mettere da parte i dispiaceri della politica e recuperare un pò di tranquillità familiare (anche se Malinconico, in un primo momento, dopo che era deciso a mollare la fascia tricolore, si era fatto convincere a rimanere in carica dai consiglieri comunali, sempre più affezionati alla poltrona a Palazzo Baronale).

Le strade sono due: ritornare a pieno ritmo ad occuparsi del suo studio legale per gestire grandi clienti con problematiche complesse, oppure rinfrescare i rapporti con la sua maggioranza litigiosa per iniziare a governare seriamente una città che rischia di andare seriamente alla deriva.
Alfonso Ancona