Il primo cittadino comincia a muovere i primi pasi in una città che affronta serie emergenze: dalla crisi alla sanità e all’estate

Gennaro Malinconico dell’ospedale Maresca ne ha parlato in lungo e in largo. La sua campagna elettorale ha avuto come filo conduttore il tema dell’emergenza sanitaria (oltreché quella economica causata dal doppio crack armatoriale Deiulemar-Dimaiolines) con la quale il territorio convive da abbondanti due anni a questa parte. A dire il vero, in un quadro ancora disorganico dal punto di vista istituzionale – con il consiglio comunale che ancora non ha preso possesso dei propri poteri – il primo cittadino ha al momento schierato sul tavolo buona parte delle carte che ha a disposizione. Premettendo la natura regionale delle competenze in ambito sanitario, il neo sindaco ha sino ad ora attivato tutti i canali di pressione istituzionale per ridiscutere politicamente il piano sanitario regionale che, allo stato dei fatti, condannerebbe il Maresca a centro di lungodegenza e riabilitazione.
Riunire i sindaci dei comuni limitrofi e scrivere al governatore Stefano Caldoro per richiedere un summit in tempi brevi (i due argomenti sono ampiamente trattati in questo numero) sono stati i primi due atti politici del sindaco che ha sconfitto Ciro Borriello alle recenti amministrative.
A prescindere dal suo operato – che necessita sicuramente di tempi più lunghi per ponderate valutazioni – è doveroso interrogarci sui limiti di autonomia politica (vedi giunta) dello stesso Malinconico lungo la strada che, ci auguriamo, porti ad una positiva risoluzione della vertenza sanitaria: fino a che punto l’avvocato penalista potrà spingersi contro quei centri di potere che, se da un lato perpetuano nel loro disegno di smantellare il nosocomio di Via Montedoro a favore del polo ospedaliero di Boscotrecase, dall’altro gli hanno permesso di porsi a capo della coalizione di centro sinistra e di insediarsi nella stanza più importante di Palazzo Baronale? Facciamo riferimento all’Udc e ai nebulosi giochi di corrente partitica, con l’area Sommese – Donadio che rappresenta contemporaneamente il riferimento politico di Malinconico e, secondo indiscreziosi, il principale sponsor dell’ospedale boschese, indiscrezioni supportate dal fatto che in questi anni non hanno fatto nulla per la vicenda Maresca.
Un interrogativo non di poco conto. Nel frattempo, l’impegno del Comitato Pro Maresca ha finalmente stanato l’ipocrisia politica di Maurizio D’Amora – direttore generale dell’Asl Na3Sud e, guarda un po’, anch’egli, secondo molti, riflesso politico dei signori dell’Udc – che dopo mesi di promesse e rassicurazioni ha terminato la scorta di balle (intese come bugie) e non sa più come prendere tempo nei confronti delle incalzanti richieste del Comitato Pro Maresca, i cui attivisti sono ora impegnati nel ricostruire un clima di forte ed estesa mobilitazione cittadina. Volantini, controinformazione e presenza lungo le strade del centro ogni fine settimana per comunicare e preparare la popolazione in vista delle prossime iniziative volte a rivendicare i più elementari diritti sanitari.
Nino Aromino
(giornalista de La Torre ed attivista del Comitato Pro Maresca)

Articolo pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 30 giugno 2012