Nessuna donna eletta alle urne, un consiglio di soli uomini

La città di Torre del Greco ha votato davvero per il cambiamento? Se da un lato assistiamo alla rimonta di giovani e liste civiche, dall’altro le dinamiche della vecchia politica appaiono essere ancora saldamente in piedi. A pagarle, in primis, sembra essere il Pd, apparso molto indebolito rispetto a quella Margherita che – nel 2007- fece tremare un Ciro Borriello comunque vincente. Con i suoi 7525 voti, infatti, la Margherita si impose come primo partito della città, seguito dai 7054 voti di Forza Italia, dai 4489 di Idv, dai 4323 dei Ds. Stavolta, invece, il Pd guadagna solo 3492 preferenze. Troneggia il Pdl, invece, con 7559 voti, seguito dai 5899 di Udc, dalla civica Borriello Sindaco e dai 3845 di Idv. In consiglio: Meo e Castellano. Grandi esclusi, invece, gli uscenti Esposito e Farinaro. A proposito di Udc: nella memoria storica di tutti i torresi è rimasto il ballottaggio del 2007, quando un "solo" Ciavolino – che si candidò sotto l’egida dello scudo crociato – strappò quei gloriosi 9007 voti che lo condussero direttamente in consiglio comunale. Un’assenza pesante e una presenza rimpianta, dunque, quella di Valerio Ciavolino. Grandi esclusi dell’Udc, quest’anno, il giovane Palomba e l’uscente Brancaccio. La delusione più amara, però, spetta ai noti del Pdl: fuori dai giochi, infatti, l’ex capogruppo Mirabella, l’ex vicesindaco Polese, gli uscenti Izzo, Palomba e Guida. Fuori anche gli assessori Guarino, Roberta Ramondo, Girardi e Sorrentino, idem Rivieccio con la sua lista civica insieme a Gentile di Borriello Sindaco. Inesorabilmente dentro, al contrario: Spierto, Maida "figlio", Gaglione, Donadio "padre", Accardo, Lopez, Luccio e il già citato Meo. In consiglio, infine, due under 30: Toralbo di Sel e Perna di Nova Civitas. Altro dato da rilevare, è la totale assenza di donne, a cui speriamo che il Sindaco rimedi attraverso l’attribuzione “rosa” di qualche assessorato. Ultimo ma non meno importante: l’astensionismo. Ad ogni turno elettorale, infatti, c’è sempre un 25-30% della popolazione che non si reca alle urne.
Marina Miranda
Articolo pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 16 maggio 2012