Torre del Greco – “C’è una linea Maginot, al di qua c’è chi ha fatto una vera ed efficace opposizione all’ultima amministrazione, al di là c’è chi ha partecipato e continua a partecipare ai tavoli in cui si propone di riposizionare la vecchia maggioranza”: è questa l’affermazione con cui Giovanni Palomba, personaggio di spicco della politica torrese, ci inizia a parlare del suo progetto.
Una lista civica, che non si lega a partiti, in cui confluiranno certamente gli amici del PD con i quali nell’ultimo periodo abbiamo condiviso una ferrea opposizione, ma aperto a nuove idee e a chiunque voglia una stabilità politica a Torre, in contrasto con quanto è stato fatto qui negli ultimi tre anni”, è questa la maggiore linea comune della lista.

Non si salva niente degli ultimi dieci anni dell’amministrazione di Borriello?
“Io mi riferisco principalmente agli ultimi tre anni, non critico l’amministrazione Borriello 1 – di cui facevo anche parte -. Negli ultimi tre anni Borriello ha portato avanti un progetto finito nel peggiore dei modi: fin quando si va a casa perché non si ha più la maggioranza è un conto, ma a interrompere l’ultima amministrazione è stato un altro organo dello stato…”

C’è già qualche nome nella lista?
“Non c’è ancora nulla di ufficiale, sicuramente persone che con me hanno condiviso l’opposizione negli ultimi anni, mi viene in mente Ferdinando Guarino, Ciro Accardo, i Granato, Vittorio Guarino… altri ancora, ma non li voglio ancora elencare. Comunque persone di esperienza che sanno cosa vuol dire avere e perdere voti. La novità è innanzitutto che questo non è un partito bensì una lista civica, per quanto riguarda i “nomi nuovi” posso dire che la politica è una passione particolare, non sempre i nomi nuovi si rivelano migliori di chi ha esperienza, spesso si ha a che fare con giovani che vogliono subito arrivare al vertice senza la cara vecchia gavetta. Bisogna stare attenti a chiedere: qual è la novità?”



Qual è la priorità della lista?
“Torre del Greco ha bisogno dell’ordinaria amministrazione, il porto turistico o il palazzetto dello sport piacerebbe a tutti, ma è necessario prima di tutto l’ordinario. Torre ha oltre mille piccoli commercianti potremmo dire che è il centro commerciale più grande delle nostre zone, parte da Santa Teresa, Passa per il centro storico e per Sant’Antonio e arriva fino a Leopardi. Il commercio va salvaguardato, tutelato, al commerciante va data tranquillità, per ogni insegna luminosa che si spegne muore una parte della nostra città. L’ente comune non può fare tantissimo, ma almeno può dare serenità, discorso che vale tanto per i commercianti quanto per i marittimi e gli artigiani ad esempio”.
Le premesse e gli spunti sembrano essere buoni, la speranza è che questi progetti non facciano la stessa fine della linea Maginot.
Fabio Cirillo