Tra i candidati mancano diversi nomi noti alla politca locale, a chi e per cosa dirotteranno i loro voti?

Quando gli attacchini di manifesti elettorali hanno preso coscienza che, tra le centinaia di manifesti da attaccare sui muri della città, mancavano i volti noti di Valerio Ciavolino, di Vittorio Cuciniello, di Luigi Mennella (solo per citarne alcuni) si sono fatti prendere subito dallo sconforto.
La domanda che più assillava i poveri attacchini è stata: che fine faranno i migliaia di voti che questi illustri personaggi della politica nostrana rappresentano?
Nel loro umile lavoro, questi uomini armati di colla e pennello, oltre a sviluppare una certa manualità nell’affiggere i manifesti elettorali, hanno saputo, nel corso degli anni, allenare anche il loro udito e, passando da comitato a comitato, hanno potuto apprendere che molti di questi personaggi di primo piano della politica torrese non si sono dati alla macchia, ma si sono trasformati da candidati a grandi elettori.
Tra le notizie che hanno raccolto questi umili servitori della politica locale c’è quella, senza ombra di dubbio molto succosa, dove si racconta che il mitico segretario cittadino del Pd, Vittorio Cuciniello, dopo aver avuto una sonora bastonatura dai vertici provinciali del partito sulla scelta del candidato a sindaco, ha deciso di puntare i suoi voti (697 voti nelle Amministrative del 2007) sull’ex consigliere dei Verdi, Catello Esposito (420); mentre, a par suo, Lorenzo Porzio (745) ha deciso di caricare le sue preferenze sull’ex braccio destro di Valerio Ciavolino, Massimo Meo (291).
A questo, sentendosi tradito, l’ex primo cittadino di Forza italia, ha deciso di lavare coi voti questo affronto. Sembrerebbe che abbia individuato uno tra Vincenzo Castellano (291) e Michele Farinaro (540) quale messaggero della sua “vendetta”. Anche se, nell’ambiente si mormora che, la sua attenzione si sia fermata anche su un candidato della lista Nova civica, tale Domenico Perna.
Sempre Farinaro pare che, stia ricevendo pure un aiutino da Loredana Raia (634), la quale, però, si sta muovendo anche per gonfiare la casella delle preferenze della candidata rosa del Pd, Carmela Vitiello.
Ma un’altra domanda assilla le menti dei poveri attacchini e cioè, che fine ha fatto il due volte trombato alla carica di candidato a sindaco del centrosinistra Luigi Mennella?
A sentire i nostri segugi armati di colla e pennello sembra che, in un primo momento, era intenzionato a convergere i suoi voti su Giulio Balzano (sempre Pd), ma sembra che il risentimento verso chi non lo ha voluto alla guida della coalizione del centrosinistra abbia prevalso sull’uomo, che ha tutta l’intenzione di fare solo lo spettatore alla prossima tornata elettorale, facendo così venire il rimorso, in caso di defaiance di Malinconico, a chi ha remato contro alla sua candidatura.
Dall’altra parte della barricata quasi tutti si sono fatti tentare dalla voglia di ritornare a sedersi sui comodi scranni di Palazzo Baronale.
E quindi, l’unico che ha interpretato il ruolo di grande elettorale nel centrodestra è il mai domo Ciro Borriello, che ha tutta l’intenzione di pompare la lista che porta il suo nome, Borriello sindaco, e tra i diversi candidati sembrerebbe che abbia messo gli occhi su un terzetto niente male: Franco Cuciniello (248), Luigi Mele (169) e il padre del noto commercialista di via Martiri D’Africa, Salvatore Quirino, Enzo.
Tra i desaparecido del centrodestra, come non ricordare Gennaro Granato (508 voti nel 2007) che, ricordiamo, è stato uno dei frondisti del Pdl, insieme ad Izzo e Palomba, che nell’ultimo periodo di questa legislatura hanno cercato di disarcionare maldestramente Ciro Borriello dalla guida di Palazzo Baronale. E proprio ad uno dei suoi amici di disavventura sembrerebbero indirizzati i suoi voti, anche se, i soliti maligni, dicono che uno dei motivi principali che lo hanno spinto a non ricandidarsi è la perdita di tutti i suoi consensi o quasi.
Tornando ai cosiddetti grandi elettorali, la ragione per la quale hanno optato di restare dietro alle quinte di questa campagna elettorale è da ricercare, pensano con insistenza gli amici della colla e del pennello, nella facile equazione meno posti in consiglio, meno possibilità di essere eletti; e così, hanno pensato bene di trovare una sinergia con qualche candidato, il quale gli sarà per sempre grado…
Alfonso Ancona
 
Articolo già pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 18 aprile 2012