Colpiti Antonio Spierto, Mafalda Arrivo e Carmela Allegretto

Contestazioni, bombe carta e la prima eclatante esclusione dalle liste elettorali. E’ questa l’altra faccia della campagna elettorale che sta interessando la città del corallo in vista delle prossime amministrative del 6 e 7 maggio. Il primo atto intimidatorio ha interessato l’assessore uscente Antonio Spierto, nuovamente candidato al consiglio comunale tra le file del Pdl, il quale la scorsa settimana ha dovuto fare i conti con una bomba carta piazzata proprio fuori al suo comitato elettorale. L’ordigno è stato fatto esplodere all’esterno della struttura nella notte tra il 20 e il 21 aprile, riempiendo di sdegno e amarezza gli amici e i colleghi dell’ex vice-sindaco. Dello stesso genere – l’atto intimidatorio compiuto ai danni della capolista di Italia dei Valori – Mafalda Arrivo.
Il 24 aprile, infatti, dopo aver rifiutato di far attaccare i suoi manifesti elettorali a due sconosciuti che si erano fatti avanti per tale attività, la donna ha trovato seriamente danneggiata la facciata del suo negozio. “A nome mio personale e dell’Italia dei Valori di Torre del Greco, esprimo la massima solidarietà e vicinanza a Mafalda Arrivo, nostra candidata al Consiglio comunale nella città del corallo”. Così fa sapere in una nota, il Segretario Regionale campano dell’ Idv Nello Formisano: “Ci auguriamo che forze dell’ordine e magistratura facciano subito piena luce sull’accaduto, intensificando i controlli, al fine di garantire il regolare svolgimento della competizione elettorale”. Solidarietà da parte del Pd cittadino, invece, per la professoressa cinquantanovenne Carmela Allegretto – candidata al consiglio comunale ed esclusa dalla Prefettura di Napoli dopo i controlli serrati alle liste elettorali. La donna, infatti, si sarebbe macchiata in passato del reato di calunnia, ma la sentenza prevedeva la pena sospesa e la non menzione nel casellario giudiziario, che ovviamente al momento della presentazione della candidatura, risultava senza macchia alcuna. La vicenda, come era naturale che fosse, ha portato con sé una scia di polemiche, in particolar modo perché è finita “sotto accusa” proprio la coalizione che ha fatto di trasparenza e legalità, il suo leit motiv politico ed elettorale.

Marina Miranda
 
Articolo pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 2 maggio 2012