Ciro-Borriello-portatore-carro-2014

La campana sta per segnare lo scoccare del tempo. Il calendario sta per segnare esattamente la durata di un anno da una promessa fatta dal numero uno di Palazzo Baronale. L’orologio sta contando gli ultimi minuti del 2015 per dare il via alla resa dei conti per “Mister detto fatto”. E nel frattempo, i cittadini si preparano a fare un bilancio dei pro e dei contro che caratterizzano la cittadina di Torre del Greco.
Era il giorno della festa dell’Immacolata 2014 quando la fascia tricolore Ciro Borriello si lasciò andare, forse complice una forte giornata di sole, in una dichiarazione talmente forte che ha fatto eco per tutto l’anno 2015 ed ancora oggi rimbomba in ogni strada della cittadina del mare e del corallo.
Una dichiarazione divenuta – in quel momento – immediatamente un “patto di ferro” con i torresi.

“In questi giorni vedo e sento critiche di tutti i tipi alcune anche giuste…altre veramente senza senso …ma state tranquilli, o cambio Torre in una città Svizzera entro un anno o mi dimetto…appuntamento al prossimo Natale”: queste le fortissime dichiarazioni del sindaco rese mentre portava in spalla, insieme agli altri fedeli, il carro della Vergine per le vie della città esattamente un anno fa.



Sono passati esattamente dodici mesi, e di “Swiss Style” a Torre del Greco neppure l’ombra. Nessun primo passo, infatti, è stato fatto per dare alla città di Torre del Greco la parvenza di una ripresa e di un rilancio paragonabile alle cittadine della Svizzera. Anzi. Le lamentele non sanno più dove trovare via di fuga: per le strade, per le piazzette e perfino sui social network piovono critiche e malumori sulla gestione della città corallina e piovono malcontenti sui tanti disagi dovuti a problematiche che attanagliano sia per la viabilità che per l’economia che non decolla. Ma, volendo dare a Cesare ciò che è di Cesare, ed in questo caso a Borriello ciò che è di Borriello, è anche vero che all’appuntamento preso dal sindaco, cioè a Natale 2015, manca ancora un po’. Per essere precisi 10 giorni a Natale e 15 alla fine dell’anno 2015.

Ma è anche vero che se il buongiorno si vede dal mattino l’uomo di via Del Monte dovrebbe avere i minuti contati. Ed in questo caso, anche la bacchetta magica.
“Torre in una città svizzera” sembra essere diventato il tormentone, ed anche lo sfottò, di ogni cittadino torrese ogni volta che si è ritrovato e ancora si ritrova un cantiere cittadino, ogni volta che ha dovuto fare i conti e ancora deve fare i conti con la crisi economica, ogni volta che ha dovuto fare i conti e fa ancora i conti con la ricerca di un lavoro ed ogni volta che è rimasto e resta imbottigliato nel traffico per le arterie principali della città. In pratica, ogni sacrosanto giorno, quella dichiarazione resa dal sindaco ha rimbombato e rimbomba nella mente dei torresi. E la dimostrazione è che sul social network Facebook, giovani e meno giovani richiamano quelle parole ogni volta che spunta un nuovo disagio o una foto “particolare” a seguito di una qualsivoglia cosa che accade, sia essa dovuta all’amministrazione comunale che non.

Non resta che attendere la “metaforfosi” cittadina promessa da Borriello: il tempo è galantuomo! Del resto, il tempo è quasi scaduto. Pochi giorni alla fine di questo 2015 e all’inizio del nuovo anno.

Articolo pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 16 dicembre 2015