Nella settimana che precede la Pasqua, uno dei giorni tanto attesi a Napoli è quello del Giovedì Santo che quest’anno ricorre il 6 aprile.

Il Giovedì Santo è atteso anche e soprattutto per un aspetto culinario: la tradizione a Napoli impone di portare a tavola la mitica Zuppa di Cozze.

Si racconta che la tradizione della zuppa di cozze al Giovedì Santo sia cominciata con Ferdinando I di Borbone, amante del pesce, tanto che chiedeva alla servitù di cucinare quanto lui stesso pescato a Posillipo.



Ogni sera, ai suoi tempi e nel periodo pasquale, chiedeva che gli venisse preparato un piatto di cozze pregiate.

Tuttavia, un frate domenicano lo rimproverò per via delle sue lussuriose abitudini alimentari, e gli strappò una promessa: almeno durante la Settimana Santa, Federico I di Borbone avrebbe dovuto limitare i suoi peccati di gola.

La conseguenza fu drastica, per il sovrano: si giunse quindi ad preparazione di una zuppa di cozze più umile e leggera, con sole cozze, olio di peperone piccante e salsa di pomodoro.

E non più tutti i giorni, ma solo in uno di quelli che precedeva la Pasqua: quel giorno fu il Giovedì Santo.

Ancora oggi, nel capoluogo partenopeo e nella sua provincia ma ormai in molte parti del Bel Paese, la sera del Giovedì Santo, dopo la Messa in Cena Domini e la visita ai sepolcri nelle varie chiese, si consuma la tradizionale zuppa di cozze.

La regola dell’astinenza nel periodo pasquale, infatti, proibisce di mangiare le carni, il midollo e i prodotti sanguigni di quegli animali ed uccelli considerati carne.

Nel tempo, la classica ricetta ha assunto alcune varianti: chi la predilige con sole cozze e chi vi aggiunge anche altro come le vongole.

Ma, piccante o non piccante, con vongole o senza vongole, leggera o abbondante, ciò che è certo è che la Zuppa di Pesce il Giovedì Santo è d’obbligo per i napoletani ‘veraci’.

Ecco, infine, la ricetta per la zuppa di cozze napoletana (versione ricca)

Ingredienti: 1 chilo di polpo verace, un chilo e mezzo di cozze, 700 g di maruzzielli, 200 g di pomodorini maturi, mezzo cucchiaio di concentrato di pomodoro, 20 cl di olio evo, olio piccante al peperoncino, due spicchi d’aglio, prezzemolo, friselle o pane tostato.

Esecuzione: Dopo aver pulito il polpo, cuocerlo in una pentola piena d’acqua per 50/60 minuti. Farlo raffreddare e tagliare i tentacoli, mantenendoli lunghi. Non buttare l’acqua di cottura.

Pulire bene le cozze, lavare i maruzzielli, tritare il prezzemolo, tagliare i pomodorini e schiacciare i due spicchi d’aglio. Mettere in una pentola una quantità abbondante di olio e uno dei due spicchi di aglio. Far imbiondire. Aggiungere i pomodorini tagliati, facendoli cuocere a fiamma viva per 3-4 minuti. Aggiungere anche il concentrato di pomodoro. Aggiungere i tentacoli del polpo e i maruzzielli. Cuocere per altri 6-7 minuti con coperchio, dopo aver aggiunto tre mestoli di brodo caldo di polpo.

Ogni tanto controllare il mix e mescolare con un cucchiaio di legno. Nel frattempo in un ampio tegame soffriggere l’aglio rimasto con dell’olio, aggiungere le cozze e due mestoli di brodo caldo di polpo.

Appena le cozze sono aperte, mettere insieme i mitili con il sugo di polpo e maruzzelli. Mettere le friselle o il pane tostato in un piatto, servire la zuppa e finire con dell’olio al peperoncino.