Una vera e propria lezione accademica a Palazzo Vallelonga con Roberto De Simone

Un Roberto De Simone grintoso e affabulatore ha ammaliato l’Auditorium di Palazzo Vallelonga nel corso della serata di venerdì 11 novembre, evento a lui dedicato dall ’Associazione Amici delle Arti Lucio Beffi, con il Patrocinio della Banca di Credito Popolare di Torre del Greco. Per l’occasione, è stata presentata l’ultima fatica del maestro De Simone, “Son Sei Sorelle”, Squlibri editore, opera che raccoglie rituali e canti della nostra tradizione. Sollecitato dal prof. Apolito, docente di Antropologia presso l’Università degli Studi Roma 3, De Simone ha spiegato come abbia raccolto le sue testimonianze nel corso di anni di ricerche nella tradizione contadina, senza “filtri” o intermediazioni, ma registrandole direttamente nel momento e nel luogo in cui spontaneamente avvenivano. Poliedrico e difficilmente incasellabile in una sola definizione, De Simone nasce come fine pianista e compositore, appassionato di musica classica e di improvvisazione jazzistica. Dall’alto dei suoi quasi 80anni, egli ha raccontato volentieri di sé, senza risparmiare stoccate per la “malapolitica” di oggi e di ieri. “Cristo, così come San Francesco, lui sì che è stato un grande politico…Condivido l’ideologia del Cristianesimo, che non s’identifica con la pratica del Cattolicesimo…”, questa la chiosa del lungo outing. Una personalità, dunque, di grande spessore culturale che sorprese il mondo con un capolavoro come La Gatta Cenerentola, esi può star certi, sorprenderà ancora. In cantiere, infatti, De Simone ha un altro progetto ambizioso: un Museo di Arti e Tradizioni Popolari, nel cuore del centro storico partenopeo.
Marika Galloro
 
Articolo pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 23 novembre 2011