L’arte, la cultura e il teatro napoletano perdono un altro personaggio simbolo: all’età di 75 anni si è spento ieri Enzo Moscato, drammaturgo, regista e attore, nato nei Quartieri Spagnoli a Napoli di cui tanto ha raccontato al suo pubblico.

Moscato utilizzava un linguaggio declinato in un originale plurilinguismo, e viene considerato l’interprete di un nuovo teatro di poesia, che riconosce i suoi ascendenti non solo nei grandi autori e compositori napoletani, ma anche in Artaud, in Genet, nei poeti maledetti di fine secolo scorso e in Pasolini.

Massimo esponente della nuova drammaturgia napoletana del dopo Eduardo De Filippo, Moscato è morto dopo una lunga malattia.



Numerosi i riconoscimenti ottenuti per la sua carriera.

Tra questi: il Premio Idi 1988, Premio Ubu per il Teatro 1988 e 1994, Premio della Critica 1991, Premio Annibale Ruccello Positano 2003, Premio Benevento Città Spettacolo 2009, Premio Napoli Cultura 2013, Premio Ubu alla Carriera 2018, Premio Concetta Barra 2020.

Ad Eduardo De Filippo, Enzo Moscato aveva dedicato “Tà-kài-Tà”: in questa opera raccontava la sua figura di drammaturgo e di capocomico, la sua personalità di artista impareggiabile.

E lo fece ripercorrendo le tappe della vita di Eduardo, compresa la morte della figlia Luisella.

“Tenere vivo il suo percorso artistico – ha dichiarato il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca – sarà utile materia di riflessione per le generazioni che verranno”.