A maggio l’ottava edizione dell’iniziativa per l’infanzia

Comincia la preparazione della ottava edizione del “Giorno del Gioco” che si svolgerà nel prossimo mese di maggio. Anche quest’anno ai bambini è stato chiesto di ideare la campagna di comunicazione dell’evento, promosso dal Laboratorio Regionale Città dei bambini e delle bambini. Sono arrivate decine di disegni creativi ed originali. Tutti i bambini e gli adulti che si collegano al sito web: www.cittabambini.it, possono scegliere il disegno che, a proprio giudizio, sembra rappresentativo per la prossima edizione del Giorno del Gioco. L’invito è quello di scegliere il logo più originale e simpatico. Le votazioni per la selezione dei disegni sono cominciate il giorno 18 febbraio e si chiuderanno il giorno 2 marzo. “GIO. CO. LI. – GIOchi a COrpo LIbero” è il tema scelto dal coordinamento educativo per la ottava edizione. Per giocare non ci vogliono necessariamente dei giocattoli. Molti bambini non ne hanno mai visto uno eppure non per questo rinunciano a giocare. Più importante delle cose, degli oggetti specifici, è la situazione che si deve creare perché ci si abbandoni al piacere del gioco. Un tempo l’elemento principale del gioco erano la fantasia e l’interazione sociale. Si spendeva meno, e forse ci si divertiva di più, a tutto vantaggio di creatività e capacità d’improvvisazione. Con questo non si vuol dire che i giocattoli non si debbano a vere e tanto meno che siano dannosi; è importante però prende- re coscienza che i giochi migliori li abbiamo già in noi e con noi. Sono il nostro corpo, i suoni che emettiamo e che ci circondano, i colori e le ombre, gli oggetti che accompagnano il vivere quotidiano e soprattutto il nostro tempo e la nostra disponibilità a dialogare con i ragazzi. Un corpo per parlare, per raccontare, per scoprire, maT anche un corpo da scoprire e con cui giocare. “Con la VIII edizione del Giorno del Gioco – spiega il coordinatore del Laboratorio Francesco Langella – vorremmo dare più spazio e quella tipologia di attività ludiche che dà spazio al corpo, così spesso messo da parte solo per avvantaggiare la nostra testa. Spesso è il corpo che ci indica la via d’uscita, la soluzione, ma noi pensiamo, riflettiamo, meditiamo… I bambini sanno che il loro corpo è la loro testa. Quindi, guardiamoli giocare e poi facciamolo anche noi”.
Vincenzo Civitillo

Articolo pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 27 febbraio 2013