All’interno dello splendido Complesso Monumentale di Santa Maria la Nova a Napoli, presso Piazza Bovio, esiste una tomba gentilizia del ‘400 che appartiene alla famiglia Ferrillo all’interno della quale sembra essere seppellito il famigerato conte Dracula.

Tutto ha inizio nel 2014, quando un gruppo di esperti dell’Università di Tallin in Estonia afferma: “Sappiamo dov’è la tomba di Dracula a Napoli. Sappiamo anche dove andare a cercare”.



Infatti, sembra che il conte Dracula non morì in guerra, ma venne catturato e imprigionato dai turchi e sua figlia Maria Balsa residente a Napoli, riuscì a riscattarne il corpo e a seppellirlo nel centro storico della città partenopea. Maria era la figlia segreta del conte Dracula e si sposò, all’età di 22 anni, con Alfonso Ferrillo.

In base allo studio di alcuni manoscritti italiani del XV e XVI secolo, il ricercatore, Raffaella Glinni giunse ad ipotizzare che Maria Balsa un’aristocratica trapiantata nel Regno di Napoli, avrebbe potuto essere la figlia segreta del Voivoda Vlad Tepes, scampata da bambina alle persecuzioni dei Turchi.

La principessa di origine slava abbia trovato asilo nel Regno grazie all’intermediazione di Ferdinando I e che il suo nome sia stato cambiato per evitare che il suo lignaggio reale spaventasse i futuri pretendenti. I resti del padre morto in battaglia sarebbero stati prelevati da Maria per seppellirli quindi a Napoli presso il Complesso Monumentale di Santa Maria la Nove.

Nella chiesa si trova un sepolcro sulla quel è posta una strana iscrizione incisa in una lingua incomprensibile. A seguito della lunga ricerca sulla traduzione del testo, l’epigrafe ha rivelato essere la sepoltura del leggendario conte Vlad III Dracul noto come Vlad Tepes l’Impalatore: valoroso guerriero e sanguinario della Romania che tanto ispirò la fantasia letteraria di Bram Stoker nel suo celebre romanzo “Il conte Dracula”, il leggendario Vampiro della Transilvania.

Ricordiamo che lo stesso Stoker visse a Napoli nel 1875, insieme a suo padre.

Altri indizi sono stati forniti dalla tesi di laurea della dottoranda Erika Stella che ha analizzato la lapide. Infatti, sulla lapide risalta un gigantesco elmo da cavaliere sormontato da una testa di drago e fiancheggiato da due sfingi contrapposte, il tutto fa pensare che la lapide doveva appartenere a un cavaliere dell’Ordine del Drago, di cui faceva parte il padre di Dracula. Il Dragone è il sigillo dell’Ordine del Drago mentre le due sfingi opposte fanno probabilmente riferimento al nome della città egizia di Tebe, associabile anche a “Tepes” e richiamando quindi il nome di Vlad Tepes o Vlad Dracula.

Anche i due delfini accoppiati, stemma della regione della Dobruja, zona della Romania attigua alla Valacchia, governata da Vlad Tepes e luogo in cui egli vinse la battaglia contro i Turchi rafforzano la tesi che potrebbe essere la tomba del Conte.

Altri studi vengono fatti sulla tomba tra questi quello dal prof. Reale dell’Istituto Orientale di Napoli su una misteriosa epigrafe crittografata scoperta posizionata dietro la lapide nobiliare e la sua decifrazione è ancora in evoluzione. Le uniche parole attualmente decodificate sono proprio “Blad” (leggibile come Vlad) e “Balcano”.