Napoli – Grazie alle azioni di contenimento del rischio epidemiologico e alla campagna vaccinale in corso, gran parte delle regioni d’Italia passa in zona bianca e molte attività, anche del settore turistico-culturale, provano a ripartire e riprendere in presenza nel rispetto delle misure e regole anti COVID-19. Nel frattempo da diverse settimane musei e luoghi della cultura hanno riaperto al pubblico, seppur con alcune limitazioni organizzative e negli spostamenti in Italia e dall’estero, accogliendo anche primi turisti stranieri desiderosi di concedersi un momento di svago in totale sicurezza.

 

In questo contesto anche il Royal Social Forum, la rete di partenariato attiva per la valorizzazione del circuito delle eredità culturali borboniche dell’Italia meridionale, dopo un lungo periodo di restrizioni e distanziamento, riprende le attività in presenza a tre anni dalla costituzione avvenuta nel maggio 2018 presso la Reggia di Carditello, alla presenza di oltre 40 organizzazioni del terzo settore oltre che del mondo istituzionale.



 

“Ricomincio da tre” è il titolo dell’iniziativa in programma sabato 26 giugno 2021 dalle ore 10 alle ore 13 presso la residenza reale in Terra di Lavoro che intende celebrare e ripercorre le tappe di avvio e sviluppo del processo di partecipazione dei diversi portatori d’interesse – pubblici e privati – alla valorizzazione del circuito borbonico, a partire dalla costituzione dell’itinerario delle Residenze Borboniche di cui alla Legge 112/2013 approvata dal Parlamento italiano.

 

Dopo i saluti istituzionali, al centro del dibattito/confronto della sessione denominata “le radici del futuro” – a cui prenderanno parte i direttori di alcuni dei siti borbonici della Campania, responsabili, dirigenti e manager del settore pubblico e privato – la costruzione partecipata di una comune visione d’insieme sull’identità storica del Mezzogiorno e sulla strategia di valorizzazione della cultura borbonica dell’Italia meridionale attraverso la creazione di una “Comunità di Patrimonio” ispirata alla Convenzione di Faro; il ruolo del partenariato speciale pubblico/privato nella gestione sostenibile del patrimonio culturale e l’importanza di politiche, progetti e investimenti intersettoriali, in particolare su cinque macro aree (ambiente, cultura, turismo, giovani e innovazione), anche per contribuire al rilancio post-pandemia delle attività socio-economiche dei territori del Sud Italia.

 

L’evento-cerimonia, primo di una serie di prossimi appuntamenti che seguiranno per favorire la valorizzazione partecipata del circuito delle eredità culturali borboniche, sarà anche occasione per presentare il programma d’investimento denominato “l’Utopia Realizzata”, iniziativa promossa e avviata dall’Associazione Onlus “Siti Reali” nell’ambito di Cultura Crea, misura del PON “Cultura e Sviluppo” 2014/2020 del Ministero della Cultura gestita da Invitalia, che si propone di mettere in connessione permanente la rete degli attrattori culturali borbonici della Campania con le industrie culturali e creative, le tipicità del territorio e il sistema dell’accoglienza, accessibilità, ospitalità e mobilità del territorio regionale, grazie alla partecipazione delle istituzioni pubbliche e degli operatori privati dei settori di riferimento.