Il Milan ammirato ieri contro il Napoli, invece, mi è apparsa una squadra stellare, nettamente superiore, ahimè, agli azzurri. D’altra parte, non si giocano più di venti partite senza perderne nemmeno una se non si è “squadra” nel senso più pieno del termine. Questo prescindendo dal ‘valore in più’ costituito da Ibrahimovic, ancora in grado, nonostante la non più verde età, di fare la differenza. In un calcio, come quello attuale, carente di valori tecnici, chi possiede il “campione” è nettamente favorito. Nel nostro campionato, solo Juve (al di là del suo di per sé già eccezionale organico), Inter e Milan possono vantare questo “di più”, insieme alla Roma e alla Lazio, queste ultime ad un livello lievemente meno elevato.
E il Napoli? Chiariamo subito: la sconfitta subita ieri sera non inficia il valore della squadra, forte e con un organico di ottimo livello, ma, quasi certamente, significa il ridimensionamento degli obiettivi, limitandoli alla lotta per la conquista di un posto in Champions. Manca, purtroppo, quel “di più” di cui stiamo discutendo, il giocatore (lo diventerà Osimhen?) in grado di trasformare in gol buona parte delle occasioni che capitano nell’arco di una partita. Ecco perché ritengo che la competizione per il ‘triangolino tricolore’ riguardi, ancora una volta, l’eterna ‘vecchia signora’ e le due milanesi. Sarò smentito dai prossimi eventi? Entreremo anche noi in gioco? Estremamente felice d’essermi sbagliato nella previsione!
La debacle contro il Milan, comunque, è dipesa anche da altri fattori. Le prestazioni di molti azzurri (vedi Insigne, Lozano, Ruiz, Koulibaly) sono state incolori, non all’altezza delle aspettative. Discorso a parte per Mario Rui e per Meret. Il primo, è solo un discreto rincalzo, non può essere il titolare in una squadra come il Napoli, per limiti tecnici e fisici. La volontà, quella non è in discussione, ma non può essere casuale il fatto che, nove volte su dieci, i gol li incassiamo sulla fascia di sua competenza.
Meret mi ha ricordato il peggior Reina: ogni tiro, una rete! A mio parere, non era irresistibile il colpo di testa di Ibra (Donnarumma, ha tolto di porta un ‘missile’ ben più pericoloso di Mertens!) e anche sul secondo gol il giovane portiere ha atteso, senza accennare nemmeno l’uscita, che il pallone giungesse allo svedese. In ultimo, qualche “errorino” anche da parte del mister: Bakayoko, ad esempio, andava sostituito, si capiva che, prima o poi, avrebbe beccato il secondo giallo!
Bene, anzi male! Adesso, però, è necessario non abbattersi, bisogna immediatamente reagire. La stagione è appena iniziata, il calcio è bello proprio perché contraddittorio… In questo momento, sembra che si debba registrare una frenata, ma non è detto che il “bolide azzurro” non possa rimettersi in pista, veloce e affidabile, come auspicano tutti quelli il cui cuore pulsa freneticamente per lui!
Ernesto Pucciarelli
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