Ci risiamo: ancora una volta mi tocca provare a commentare una gara del Napoli incolore, giocata male e finita, purtroppo, nel peggiore dei modi… L’espressione “provare a commentare” non è casuale. Come si fa, infatti, a spiegare il crollo di una squadra che, vincendo lo scontro con i diretti rivali del Milan, aveva davanti a sé la possibilità di mettere una serie ipoteca su quel benedetto triangolino tricolore che tutta la tifoseria azzurra attende da oltre un trentennio?

Eppure, l’inizio della partita era stato più che confortante: per circa 20 minuti, infatti, in campo s’è visto solo il Napoli. E’ vero, non s’è segnato, ma si “sentiva” che il gol era nell’aria, e invece… Invece, all’improvviso si sono spente le luci. Il Milan ha cominciato ad imporre il proprio gioco, sulle fasce e a centrocampo, dove gli azzurri stentavano ad ingranare. Insigne e Mario Rui a sinistra, Di Lorenzo e Politano sulla fascia opposta, sono stati gradatamente “messi sotto” dagli omologhi, contrapposti, rossoneri. Discorso più o meno simile a centrocampo, dove il solo Lobotka provava a contrastare il predominio avversario. In attacco, poi, si ripeteva il solito schema, approssimativo e molto affidato alla casualità: palla lunga in avanti, dove il povero Osimhen, ogni tanto, riusciva a prenderla. Ma aveva su di sé due difensori, ai quali bastava “spingerlo” verso l’esterno del campo per non avere più problemi. visto che altri attaccanti azzurri nei paraggi non ve n’erano.



Per quasi un’intera nottata insonne (mi capita sempre, quando il Napoli perde ed ho l’adrenalina a mille!) ho visto e rivisto mentalmente il ‘film’ della partita: occasioni azzurre da rete pochissime, zero parate impegnative da parte dell’estremo difensore milanista! E’ chiaro che, partendo da queste premesse, il risultato positivo non può essere raggiunto. Al Milan è bastato il solo ‘golletto’ (casuale e fortunoso!) di Giroud per portare a casa i tre, pesantissimi, punti in palio ieri sera al “Maradona”.

I giocatori scesi in campo hanno indubbiamente le proprie responsabilità nella sconfitta, ma anche mister Spalletti ci ha messo del suo… Almeno tre o quattro azzurri andavano sostituiti molto prima, e un discorso a parte va fatto per l’enigma Mario Rui. Non metto in discussione l’impegno e la serietà del portoghese, ma è possibile che il tecnico non riesca a trovare, sulla fascia mancina, una valida alternativa ad un giocatore spesso confusionario in difesa e assolutamente inesistente in fase propositiva?

Il calcio è bello proprio perché, domani, può smentire clamorosamente quello che si sostiene oggi. E lo spero, perché il Napoli visto ieri sera contro il Milan è veramente apparso messo male. Le milanesi, in chiave scudetto, sono in fuga; la Juve, sorniona e a fari spenti, s’è pericolosamente avvicinata (ancora una volta, mi auguro d’essere smentito dai fatti, ma temo che le vincerà tutte, sino alla fine, seppure con tanti, striminziti uno a zero!). Per fortuna, sembra che l’Atalanta stia in una fase discendente e le due romane appaiono troppo lontane in classifica per mettere in discussione anche la qualificazione azzurra alla prossima Champions. Ernesto Pucciarelli