Il “magico” quarto d’ora di Monza aveva illuso molti: vuoi vedere che il Napoli ha ritrovato la strada del bel gioco, smarrita in questa disastrosa stagione calcistica? Gli impagabili tifosi azzurri sono accorsi numerosi al “Maradona” : battiamo i ciociari – pensavano – e poi una tirata sino alla fine del campionato! Ci ritroveremo in Champions? In Europa League? In Conference? Questo dipenderà in gran parte dalle altre antagoniste, ma la cosa importante è aver ritrovato la squadra! Già, la squadra… Calzona, a fine partita, ha detto che questo Napoli non è una squadra… Ha ragione e l’hanno pensato anche i delusi sostenitori partenopei, che hanno subissato di fischi e di improperi gli azzurri.

Il calcio è il gioco più bello del mondo, affascina perché è sostanzialmente semplice e alla portata di tutti. Si fonda su poche regole non è cambiato nella sua essenza, anche se si è evoluto nel tempo, con l’ausilio della tecnologia, della medicina, e delle altre scienze motorie. La norma fondamentale è sempre la stessa: per fare una grande squadra occorrono un portiere “che para” e un attaccante che “la mette dentro”. Poi viene tutto il resto. Al Napoli, ieri, sono venuti a mancare proprio i requisiti basilari: Meret ha praticamente regalato due reti al Frosinone (non è la prima volta, che elargisce questi doni!). Nonostante abbia parato un rigore e salvato in altre occasioni la sua porta ha indirizzato la partita verso il recupero degli avversari. Osimhen ha sbagliato l’impossibile, ha messo a segno una rete, ma s’è “mangiato” almeno altri tre gol! E gli altri giocatori? Per lo più, hanno “vivacchiato”, tutti senza infamia e senza lode, tranne Politano che ha dato veramente l’anima in campo.

Bene, (anzi male!) archiviamo anche questo inguardabile Napoli-Frosinone. Penso che, comunque, al termine della stagione si riuscirà a raggiungere l’obiettivo della partecipazione ad una competizione europea. Quella che vedo molto problematica è la necessaria, prossima, ricostruzione del “nuovo Napoli”!
Ernesto Pucciarelli