La città del corallo perde un altro tassello importante della sua storia

(a) Torre del Greco – Grande commerciate di corallo, uomo che ha saputo portare in tutto il mondo l’arte che amava, ma anche padre affettuoso, amico fidato, persona simpatica e cordiale: questi sono solo alcuni dei modi per definire Vittorio Liverino, grande impresario del corallo torrese che si è spento la settimana scorsa all’età di 77 anni. Vittorio apparteneva ad una famiglia di quattro figli ed era il più piccolo, dopo la morte del padre prese, con i fratelli, le redini dell’azienda. Basilio, il fratello più grande, decise di prendere Vittorio sotto la sua ala e così, quando il ragazzo aveva solo ventisette anni, lo portò con sé in Giappone; proprio questo paese sarà poi la nuova patria del giovane, che vi si stabilirà e costruirà lì la sua famiglia. Vittorio si era formato tra la Svizzera e la Germania, acquisendo così una mentalità rigorosa, precisa, tanto da poter mandare avanti con successo una sua propria azienda quando, nel 1970, decise di scindersi dall’impresa di Basilio. Con la sua attività in Giappone, Vittorio rese la propria azienda un brand riconosciuto e di grande prestigio e, già all’epoca, intuì l’importanza di un’internazionalizzazione dell’arte torrese, soprattutto del cammeo. Ma quest’imprenditore non è ricordato solo per il grande marchio che è riuscito a portare avanti, i suoi cari offrono una descrizione più completa e, in qualche molto, più vera di Vittorio Liverino. Il nipote Vincenzo lo ricorda con molto affetto: “Io e mio zio avevamo un legame particolare, anche perché passavamo molto tempo insieme. Sul lavoro era sempre molto preciso ed attento, non dimenticava mai niente, soprattutto nel rapporto con il cliente”. Ultimamente Vittorio era tornato per più tempo in Italia, non ha mai dimenticato le sue origini torresi, seguiva infatti il calcio, ed in particolare la Turris. Altro suo grande interesse era poi la Ferrari, passione che condivideva con il nipote Vincenzo. “Mio zio – ricorda Vincenzo – è sempre stato una persona molto simpatica, gli piaceva scherzare e ogni tanto prendere anche un po’ in giro gli altri. Ricordo che quando andavamo insieme alle fiere del corallo, riusciva sempre a trovare un soprannome, naturalmente in dialetto torrese, a tutti; mi divertivo molto con lui. Poco tempo fa mi disse che si sarebbe voluto interessare anche alla scuola di corallo che porta avanti la mia famiglia e che fondò mio padre Basilio. Gli sarebbe piaciuto seguire più da vicino i giovani che imparavano quest’arte “. Vittorio Liverino era, infatti, molto attento alla dimensione artistica del corallo, tanto da avere una sua collezione privata. Tanti ricordi per un uomo che ha dato molto sia alla sua famiglia che alla sua città: non solo la famiglia Liverino, ma tutta Torre ha perso un tassello importante della sua storia, fatta anche di corallo, d’arte e di uomini che hanno saputo tramandarla.
Sara Borriello

Parole per Vittorio
“Era una persona onesta e corretta. Era davvero un brav’uomo”. Francesco D’Amato, imprenditore del corallo
"Vittorio Liverino ha sempre dimostrato grande passione per il corallo e disponibilità a prodigarsi per i problemi dell’intera categoria”. Ciro Condito, imprenditore del corallo
"Con la scomparsa del carissimo Vittorio Liverino, potremmo scrivere un’altra pagina dell’ideale libro di storia del corallo e del cammeo di Torre del Greco, dedicata a coloro che hanno meglio rappresentato e contribuito allo sviluppo e all’immagine del comparto. Profondo conoscitore delle materie prime, appassionato dell’arte dell’incisione su corallo e sulla conchiglia Vittorio Liverino è colui che, a mio giudizio, ha meglio interpretato e consolidato i rapporti tra la nostra città e il Giappone, favorito anche dalla sua gentilissima consorte Signora
Masako, valorizzando entrambe le culture artigianali ed artistiche. Non a caso con Lui, organizzammo per Assocoral, la prima mostra di un artista giapponese, Maekawa, a Torre del Greco, con l’obiettivo di voler mettere a confronto le diverse tecniche di incisione e di approccio alla materia prima. Ma di Vittorio Liverino, mi rimarranno impresse le interessanti storie e i divertenti aneddoti, che negli ultimi anni amava raccontare ripercorrendo la Sua vita di imprenditore del settore e di dirigente sportivo, ma soprattutto resterà vivo nel ricordo quella innata simpatia, quella straordinaria sottile ironia, che solo le persone dalla più viva e fine intelligenza sanno fare. Per cui ogni qualvolta che ricorderò Vittorio, sarà sempre con un sorriso sulle labbra".
Mauro Ascione, imprenditore del corallo
“Conoscevo da anni il signor Vittorio Liverino, è una persona alla quale va tutta la mia stima. Ogni volta che ci incontravamo non mancava mai occasione di scambiare due chiacchiere, si parlava soprattutto di Torre del Greco, città che lui amava tanto e proprio per questo sostenitore del giornale La Torre. Inoltre, Liverino non risparmiava mai parole di incoraggiamento e inviti ad andare avanti nel nostro lavoro”.
Antonio Civitillo, direttore de La Torre
Articolo già pubblicato sull’edizione cartacea in edicola l’1 giugno 2011